Corruzione: il rapporto di Riparte il futuro

La scarsa digitalizzazione tra i principali fattori di corruzione, l’Italia è in grande ritardo. Questo uno degli aspetti preoccupanti che emerge dalla presentazione del primo rapporto sulla corruzione redatto da RIPARTE IL FUTURO, che lavora sull’argomento dal 2012. Mi vengono in mente i gravi limiti dell’apparato informatico nella gestione del sistema di accoglienza primario denunciati ieri dal Prefetto Pantalone, capo del Dipartimento Libertà civili, ascoltata in Commissione Antimafia o i limiti del sistema informatico nella gestione delle confische patrimoniali più volte denunciato in questi anni e ora affidati alle cure del nuovo direttore della Agenzia Nazionale, Prefetto Sodano. Insomma: la digitalizzazione favorisce la trasparenza e questa a sua volta il controllo tanto istituzionale, quanto sociale. Purtroppo l’Italia, secondo il rapporto di RIF, è nel gruppo di coda dei Paesi europei. Eppure le conseguenze della corruzione sono chiare e odiose perchè sono sempre i soggetti più vulnerabili a rimetterci. Bene ha fatto la Presidente Boldrini a ricordare alcuni importanti passi avanti fatti in questi quattro anni di Legislatura dalla riforma del voto di scambio politico-mafioso al falso in bilancio. Ma molto resta evidentemente da fare’

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