C’è chi non vuole dimenticare Falcone

C’è chi non vuole ‘dimenticare Falcone’, l’ho ribadito con forza, riconoscendo il rischio che pure stiamo correndo a 25 anni dalle stragi di Capaci e Via D’Amelio. Onorare quelle memorie significa per esempio compiere l’iter parlamentare del nuovo Codice Antimafia, la cui importanza è stata ribadita anche dai responsabili della CGIL. Pio La torre, Chinnici e Falcone ci hanno insegnato la centralità delle confische patrimoniali di prevenzione oltre a quelli penali al fine di contrastare l’espansione dei sodalizi mafiosi. Come possiamo pretendere con autorevolezza che l’Europa faccia proprio questo modello se non riusciamo a farlo funzionare in Italia? Rischiamo di non essere credibili. Perché il problema non è tanto il sequestro quanto le fasi successive e soprattutto il reimpiego della ricchezza confiscata, prova finale del riscatto reale che lo Stato ottiene contro le mafie. Mafie che sono sempre più internazionali e finanziarie ed ecco perché abbiamo bisogno dell’Europa: non possiamo perdere altro tempo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *