Arance Frigie

La lotta al caporalato sbarca
anche al carnevale di Ivrea. A partire da quest’anno, ogni agrume che arrivera’
nel comune sabaudo per a celeberrima battaglia delle arance potra’ essere
utilizzato solo dietro certificazione che ne garantisca l’estraneita’ da
pratiche di sfruttamento e neo-schiavismo. 

Merito di un protocollo stilato
dalla fondazione Benvenuti in Italia, con la partecipazione di Libera Piemonte,
della fondazione Storico Carnevalle di Ivrea, del comune di Ivrea e delle
associazioni di arancieri che ogni anno partecipano all’evento. Il protocollo
prevede una mappatura dell’intera filiera degli agrumi che ogni anno vengono
acquistati dalle squadre in gara nel carnevale, che a partire da oggi
richiederanno alle aziende fornitrici una serie di documenti, tra i quali la
certificazione antimafia e il Bilancio aziendale relativo agli ultimi tre anni
di esercizio. Saranno le stesse associazioni a far presente alle aziende che,
in mancanza di tali requisiti, si troveranno escluse dall’elenco dei fornitori.
A farsi garante dell’intero processo sara’ la Prefettura di Torino, che si
occupera’ di studiare i documenti e trasferirli alle autorita’ competenti e
agli enti coinvolti nell’iniziativa. 

Un progetto nato sull’onda dell’esperienza
di Ivan Seignet, uno studente camerunese del Politecnico di Torino che,
nell’estate del 2011, per pagarsi gli studi, decise di andare a raccogliere
pomodori in Puglia, trovandosi cosi’ a guidare il piu’ grande sciopero dei
braccianti di Nardo’ (Lecce). “Quando Ivan torno’ a Torino – spiega Davide
Mattiello, eurodeputato Pd e presidente della
fondazione Benvenuti in Italia – ci incontrammo per iniziare a immaginare delle
azioni concrete perfarci carico di quella che ormai e’ una vera e propria
guerra”. E a questo proposito, Mattiello
tiene a sottolineare che l’arma scelta per combattere questa guerra “e’ la
trasparenza”. “Ci siamo impegnati – continua – a rendere trasparente
l’intera filiera di produzione e distribuzione delle arance che arrivano a
Ivrea: ogni azienda coinvolta sara’ tenuta a mettere le carte sul tavolo. Da
oggi, chi non lo fa, semplicemente, e’ fuori”. Firmato questa mattina
nella sede della Prefettura di Torino e denominato “Arance della
legalita’”, il protocollo avra’ una prima durata di tre anni. Tra i
firmatari, oltre a Mattiello, il sindaco di Ivrea Carlo
della Pepa e il prefetto Paola Basilone.

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