Torino Città di destino.
Che è un altro modo di dire ‘conflitto’: perché dove c’è destino, c’è coscienza del bisogno di andare, c’è forza per resistere. Torino è da sempre città di destino/conflitto: è il risorgimento per fare l’Italia, è la resistenza al nazi fascismo, è l’epicentro dello scontro tra capitale e lavoro, è scommessa democratica che batte il terrorismo. Oggi il destino di Torino si chiama Europa. O facciamo Europa per abitare il Mondo o la guerra spazzerà via tutto. Torino sa come trovare novità nella continuità, perché sa che ci vuole tempo per costruire qualcosa che sia radicato in profondità. Torino fa così. E ha fatto così negli ultimi 25 anni con Castellani, con Chiamparino e con Fassino. Torino ha salvato l’industria scommettendo sulla specializzazione della produzione: si possono salvare anche l’idea di città e il senso della politica scommettendo sulla ‘specializzazione’ di una vocazione. Quella a fare della Città un ‘sarto d’Europa’.. Coraggio!

A Torino chi e’ vittima di racket o usura trovi la forza di parlare

(ANSA) – ROMA, 15 GEN – “Faccio mie le parole del colonnello Arturo Guarino: a Torino chi e’ vittima di racket o usura trovi la forza di parlare. Torino ha dimostrato in questi anni di saper reagire con tempestivita’ ed efficacia sia sul piano della repressione penale, sia sul piano della prevenzione patrimoniale, sia sul piano della coesione sociale”. Lo rileva in una nota il deputato Pd Davide Mattiello, componente della commissione parlamentare Antimafia. “Al lavoro serio di Forze dell’Ordine e della Magistratura si e’ affiancato quello degli Enti Locali”, sottolinea il parlamentare dem. “E sia il Comune di Torino che la Regione Piemonte hanno istituito commissioni dedicate allo studio e alla prevenzione del fenomeno, e quello delle associazioni con l’apertura di sportelli di ascolto come SOS Giustizia di Libera. L’arresto di Schirripa prima di Natale – afferma ancora Mattiello – fa capire che a Torino niente viene dimenticato, nessuna pista trascurata. Forza, allora: non siete soli! Aggiungo: ancora piu’ urgente diventa la riforma della normativa sui Testimoni di Giustizia gia’ presentata in entrambi i rami del Parlamento, perche’ il piu’ adeguati possibile siano gli strumenti a sostegno delle vittime che decidono di parlare. Spetta ai Presidenti di Camera e Senato e ai capi gruppo decidere l’iter. Per quanto riguarda il reato di 416 bis, cioe’ il reato di associazione mafiosa: il Parlamento, raccogliendo indicazioni come quelle riproposte dal dott. Caselli, ha aumentato proprio a maggio 2015 le pene base previste, portandole a 10-15 anni, che possono arrivare fino a 26 anni per i boss. Vorrei rivolgermi infine – conclude Mattiello – anche al giovane Crea, Luigi, perche’ ci ripensi, e’ ancora cosi’ giovane. Credeva di avere in mano Torino, invece e’ finito gia’ tutto: e’ stata una illusione imbevuta di violenza. Non e’ impossibile regolare i conti con la giustizia e cambiare vita: lo Stato deve saper tendere una mano”.(ANSA).

Minotauro non è morto

(ANSA) – ROMA, 21 OTT – “L’eccellente lavoro della Squadra Mobile di Torino dimostra che non bisogna abbassare la guardia. L’operazione frutto del lavoro di magistratura e forze dell’ordine ci dice che la ‘ndrangheta continua a gestire traffici importanti sul territorio torinese: il Minotauro non e’ morto”. Cosi’ il deputato Pd DavideMattiello, torinese, componente delle Commissioni Antimafia e Giustizia. “Importante quindi – aggiunge – non disarmare sia sul piano giudiziario, dove e’ bene consolidare i nuclei dedicati alle misure di prevenzione patrimoniali tanto in Procura quanto in Tribunale, organizzati ai tempi di Minotauro. Per altro la riforma sulla quale stiamo lavorando in Parlamento normalizzera’ le sezioni distrettuali specializzate presso i Tribunali. Sia sul piano politico, dove e’ bene consolidare le Commissioni dedicate, istituite tanto a livello metropolitano quanto a livello regionale, utili a mantenere una lettura aggiornata e profonda del fenomeno”. “Nessuno – concludeMattiello – puo’ piu’ sorprendersi e soprattutto chi fa politica ha il dovere dotarsi di adeguati anticorpi, chi non lo fa o e’ inadeguato o e’ in malafede”

Saviani merita la cittadinanza onoraria di TUTTE le città, non solo di Torino

“Saviano merita la cittadinanza onoraria di Torino, come di ogni altra citta’ d’Italia, perche’, mettendo a repentaglio la sua vita, ha aiutato tutti a prendere coscienza della pervasivita’ e della violenza dell’organizzazione mafiosa”. Lo afferma Davide Mattiello (Pd), a proposito della richiesta dei consiglieri leghisti di revocare la cittadinanza onoraria allo scrittore. Quello di Saviano “e’ un grande servizio civico reso attraverso la sua capacita’ narrativa che consente anche alle coscienze piu’ sopite a destarsi e a reagire. La cultura e’ la prima arma contro il potere mafioso: conoscenza, spirito critico, desiderio di liberta’ e insieme di responsabilita’. Questo servizio civico e’ stato tanto piu’ prezioso nel nord d’Italia, ipocritamente abbarbicato sull’idea rassicurante e sbagliata che la mafia riguardi soltanto il sud. Ai leghisti torinesi consiglio di studiarsi la storia di Bruno Caccia, il Procuratore Capo della Repubblica di Torino, ucciso da un’alleanza criminale riferibile alla ‘ndrangheta il 26 giugno del 1983”