NO alla soppressione della corte d’appello di Reggio Calabria

(ANSA) – ROMA, 27 APR – E’ “assolutamente incomprensibile e non condivisibile la proposta” della Commissione Vietti di sopprimere la Corte di appello di Reggio Calabria. L’attacco arriva dalla Relazione sullo stato degli uffici giudiziari in Calabria, approvata all’unanimita’ dalla Commissione Antimafia. “La prima, deflagrante conseguenza di tale progetto sarebbe la soppressione della procura distrettuale di Reggio Calabria, della sezione Gip-Gup, della sezione distrettuale per il riesame del tribunale di Reggio Calabria, del tribunale per i minorenni, e l’assorbimento di queste competenze da parte della procura della repubblica e del tribunale di Catanzaro uffici gia’ in grave affanno rispetto alle urgenze del loro territorio”, fanno notare i parlamentari dell’Antimafia. La Relazione, illustrata oggi dalla presidente Bindi, chiede, tra le altre cose, “l’ampliamento della pianta organica dei magistrati giudicanti del Tribunale di Reggio Calabria fino a riequilibrare il rapporto con i pubblici ministeri della procura distrettuale in linea con i tribunali di Roma, Milano, Napoli, Lecce, Genova”; “l’ampliamento della pianta organica della procura distrettuale di Catanzaro”; “conseguentemente l’ampliamento della pianta organica del tribunale distrettuale di Catanzaro fino a riequilibrare il rapporto con i pubblici ministeri della procura distrettuale in linea con i tribunali di Roma, Milano, Napoli, Lecce, Genova; reintrodurre la previsione per cui i magistrati ordinari in tirocinio che scelgano come prima sede sedi disagiate come Reggio Calabria o Catanzaro e i tribunali circondariali dei loro distretti, per la prima domanda di trasferimento dopo almeno 5 anni di permanenza nella prima sede disagiata abbiano corsia preferenziale a prescindere dall’anzianita’ e incentivi economici per tutto il tempo della permanenza nelle sedi disagiate per compensare i disagi logistici”. Infine, si chiede di “prevedere punteggi aggiuntivi per i magistrati che diano la disponibilita’ ad applicazioni extradistrettuali di almeno 24 mesi presso le sedi disagiate”