Mafia: testo beni confiscati fermo al Senato

(ANSA) – ROMA, 16 NOV – “Un pezzo di responsabilita’ ce l’abbiamo pure noi in Parlamento: un anno fa la Camera votava la riforma del Codice Antimafia, prevedendo un forte potenziamento degli strumenti a sostegno delle aziende sequestrate, ma a oggi il testo e’ ancora fermo al Senato”. A sostenerlo e’ il deputato Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Antimafia e Giustizia, in merito alla vicenda di due societa’ reggine sottratte al clan Fontana i cui dipendenti – come rende noto il Corriere della Calabria.it – non hanno piu’ percepito salari dopo  l’arrivo degli amministratori giudiziari, sono stati licenziati, non hanno percepito il trattamento di fine rapporto e ora si vedono negare dall’Inps anche l’accesso al Fondo di garanzia. “L’Inps dovra’ spiegare come mai, nonostante i richiami fatti dall’Agenzia per i beni sequestrati e confiscati, non abbia ritenuto di provvedere. Ma io vorrei anche capire perche’ all’esito del procedimento di sequestro e confisca pare che l’unico destino per le aziende sia quello della liquidazione: gli amministratori giudiziari, con il supporto dell’Agenzia nazionale – si chiede il deputato – non hanno avuto alcun margine per tenere in vita le societa’, salvaguardando i posti di lavoro? Sappiamo che talvolta capita che le societa’ che stavano in piedi soltanto grazie al denaro sporco, poi dimostrino tutta la loro incapacita’ imprenditoriale non appena si interrompe il flusso del denaro illecito. Talvolta e’ anche il contesto che fa terra bruciata attorno all’azienda appena arriva lo Stato, per non dispiacere ai mafiosi: clienti e fornitori (banche comprese) che si dileguano prontamente. Pero’ bisogna anche smetterla di concedere all’adagio: "almeno quando c’era la mafia si lavorava”. Quello della mafia non e’ mai lavoro: e’ soltanto un’altra forma della violenza, della paura e della prevaricazione, che genera desolazione e asservimento"

Caporalato: ottima la notizia dell’approvazione del ddl in Senato

L’approvazione da parte del Senato è una ottima notizia che rafforza gli strumenti di repressione del caporalato, ma anche di prevenzione e di promozione delle aziende agricole per bene. In questi ultimi anni, insieme al Governo e alla Commissione Antimafia, ci siamo battuti perchè il fenomeno non fosse visto soltanto attraverso lo specifico ruolo del “caporale” ma all’interno di un sistema criminale più complesso, che chiama senz’altro in causa la responsabilità di quegli imprenditori che consapevolmente si avvalgono di manodopera sfruttata. Alcune norme coerenti a questa impostazione stanno anche nel testo che riforma il Codice Antimafia attualmente all’attenzione della Com Giustizia del Senato: auspico che il Senato licenzi al più presto anche questo articolato.

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Egregi,

Le scriventi Associazioni, impegnate da lungo tempo nel sostenere l’obbiettivo che la legge dello Stato si propone, circa il riutilizzo a fini sociali delle aziende e dei beni sequestrati e confiscati alle mafie, da tempo hanno avanzato proposte concrete per migliorare la dotazione strumentale e gestionale in modo
da affrontare con la migliore efficacia possibile le problematiche proposte dalla straordinaria crescita esponenziale delle confische.

Come ben sapete, questo fenomeno rappresenta al tempo stesso una ricchezza economica che in virtù di queste carenze non viene adeguatamente riutilizzato e reimmesso in un circuito di legalità e contemporaneamente coinvolge migliaia di lavoratori.

Ora, dopo anni di confronto, ci troviamo di fronte ad un testo di riforma approvato in prima lettura alla Camera che rappresenta una sintesi efficace di diverse iniziative di natura parlamentare e popolare ( come la legge di iniziativa popolare presentata dalle scriventi associazioni) diffusamente apprezzato e
di cui lo stesso Governo si è fatto carico, assumendo nella Legge di stabilità 2015 alcune parti dando vita ad un fondo di garanzia dedicato.

Sono già passati molti mesi da quella approvazione alla Camera e il testo è ancora fermo in Commissione Giustizia del Senato. È importante che la discussione parlamentare approdi rapidamente
ad una risoluzione definitiva del testo di riforma, atteso da tanto tempo.
Il testo approvato alla Camera può essere migliorato e i lavori al Senato potranno provvedere in tal senso. 

Tuttavia sentiamo la necessità di sottolineare come la traccia che caratterizza la sintesi già disponibile e frutto di un lungo lavoro di confronto non sia stravolta in modo che, il ritorno del testo alla Camera possa consentire una definitiva approvazione.

Cordiali saluti.

p. la CGIL Gianna Fracasi
p. l’ACLI Antonio Russo
p. l’ARCI Francesca Chiavacci
p. Avviso Pubblicco Roberto Montà
p. Legacoop Giancarlo Ferrari
p. Libera Davide Pati
p. Associazione Pio La Torre Vito Lo Monaco
p. SoS Impresa Luigi Cuomo

Reato di depistaggio – Mattiello: “E’ una priorita’ ma tempo corre”

(ANSA) – ROMA, 11 MAG – Il via libera in commissione Giustizia del Senato al ddl che introduce il reato di depistaggio “e’ una bella notizia a meta’: perche’ dopo l’approvazione al Senato il testo, su cui lavorammo molto in Commissione Giustizia Camera due anni fa, dovra’ tornare alla Camera appunto, essendo stato emendato”. A scriverlo su Fb e’ il deputato Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Giustizia e Antimafia. “L’inserimento del reato di depistaggio – spiega il deputato dem – resta una delle priorita’ per sostenere la ricerca di verita’ nel nostro Paese, certo per il futuro, non per il passato, dove i depistaggi rischiano di essersi ormai trasformati quasi tutti in pietre tombali. Eravamo tornati ad insistere sull’urgenza di questa norma anche dopo l’assassinio di Giulio Regeni in Egitto, rilevando come da un lato il nostro Paese (giustamente!) segnalasse i rischi di depistaggio da parte degli apparati egiziani, ma dall’altro tenesse bloccata questa norma da due anni. La partita, appunto, non e’ finita e intanto la legislatura corre veloce verso la fine”.

21 Marzo: sparita l’innocenza grazie a Calderoli

(ANSA) – ROMA, 17 MAR – “Il Senato vota la istituzione della Giornata nazionale delle vittime innocenti delle mafie, anzi no”. A sottolinearlo e’ il deputato Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Antimafia e Giustizia, che interviene sull’istituzione, il 21 marzo, della Giornata nazionale delle vittime innocenti delle mafie, appena approvata dal Senato. “E’ un fatto positivo – osserva Mattiello – il voto unanime di un provvedimento tanto atteso che istituzionalizza la scelta di individuare nel primo giorno di primavera la giornata dedicata al ricordo di tutte le vittime innocenti delle mafie, una scelta fatta dai familiari stessi di queste vittime, che Libera ha sostenuto, interpretato e concretizzato per vent’anni. Una scelta benedetta che non coincidendo con nessun anniversario di questa o quella vittima, sta a significare che non ci sono vittime di seria A e vittime di serie B. Peccato che sia passato un emendamento del senatore Calderoli che ha eliminato la parola "innocenti” dal titolo della Giornata che viene istituita". “Essendo il titolo di una giornata simbolica – prosegue il deputato – sarebbe stato meglio non lasciare equivoci, perche’ soprattutto per i familiari e’ fondamentale che la memoria dei propri cari, uccisi perche’ si opponevano, uccisi per caso, venga immediatamente e chiaramente distinta dal riferimento ad altre vittime delle mafie, cioe’ i mafiosi stessi caduti nelle tante faide criminali. Togliere quella parola e’ prima di tutto uno schiaffo dato a questi familiari. Togliere questa parola e’ al contempo un modo raffinato per costruire una trappola: un inciampo pericoloso nel perfezionare l’iter parlamentare della legge nel piu’ breve tempo possibile. Peccato”, conclude Mattiello.

Riforma Codice Antimafia: auspico Senato confermi le scelte

(ANSA) – ROMA, 17 FEB – “Sono importanti le parole del ministro della Giustizia Andrea Orlando sulla riforma del Codice Antimafia: auspico che il Senato confermi tutte le scelte strategiche fatte nella riforma votata dalla Camera l’11 Novembre”. A dirlo e’ il relatore alla Camera della Riforma, il Pd Davide Mattiello. “A cominciare dalla gestione delle aziende dal momento del sequestro, fino alla eventuale confisca definitiva: noi – precisa Mattiello – abbiamo previsto misure concrete di tutela per i lavoratori, in modo che il procedimento patrimoniale non faccia piu’ rima con fallimento dell’azienda. Ma e’ falso, come invece sento ripetere in questi giorni anche da autorevoli operatori, che la riforma non preveda mai la vendita:  e’ vero il contrario, qualora l’azienda sequestrata si riveli essere una lavatrice di denaro sporco o qualora il bene immobile risulti non valorizzabile diversamente, essi potranno e dovranno essere venduti, evitando ogni spreco di denaro pubblico”. “Cosi’ come e’ falso che la riforma sminuisca il ruolo dell’Agenzia che al contrario abbiamo inteso rafforzare, facendola diventare l’attore principale della gestione provvisoria dei beni immobili e aziendali fin dal momento del sequestro, e l’attore principale della gestione e destinazione di quelli confiscati dal secondo grado. Saranno i decreti del Governo a stabilire come concretamente dare piu’ forza, in termini di personale qualificato, all’Agenzia medesima”, conclude il deputato.

Beni confiscati alle mafie: il Presidente Grasso riceve delegazione di sindacati ed associazioni

Il  Presidente  del  Senato,  Pietro  Grasso,  ha ricevuto questa mattina a Palazzo  Madama  una delegazione in rappresentanza delle Associazioni Cgil, Acli, Avviso Pubblico, Lega Coop, SOS Impresa, Libera e Centro Studi Pio La Torre. I  rappresentanti  delle  Associazioni  avevano  chiesto  il  colloquio per sottolineare  la  necessità  di  una rapida calendarizzazione dei lavori in Commissione  e  in  Aula del ddl. n. 2134, che contiene norme in materia di beni confiscati alle mafie, tutela dei lavoratori, nomine e incompatibilità degli amministratori giudiziari. Il  Presidente  Grasso  ha  preso atto delle osservazioni e ha garantito il proprio  impegno  a  riferire  le richieste pervenute dalle Associazioni al Presidente  della  Commissione  Giustizia del Senato affinché si discuta al più  presto  il  disegno  di  legge, approvato dalla Camera dei Deputati lo scorso 11 novembre.

Beni confiscati alle mafie: la riforma giace in Senato

(ANSA) – ROMA, 27 GEN – “Sui beni confiscati la magistratura sta facendo chiarezza, ora la politica non si fermi. Le notizie che arrivano da Caltanissetta relative al procedimento a carico dell’ex presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, Silvana Saguto, dell’ex prefetto di Palermo Francesca Cannizzo ed altri, da un lato addolorano e preoccupano, dall’altra evidenziano lo sforzo che la magistratura sta producendo per fare chiarezza, in tempi rapidi, almeno rispetto alle responsabilita’ penali. La politica faccia altrettanto!”. A sostenerlo e’ il deputato del Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Antimafia e Giustizia. “La riforma del codice antimafia, approvata a larga maggioranza l’11 Novembre, che contiene anche norme piu’ stringenti in materia di incarichi giudiziari e di rigore nella gestione dei patrimoni sequestrati, giace in Senato. Non mi risulta che la Commissione Giustizia l’abbia calendarizzata. Auspico che il Senato voglia dare al piu’ presto un segnale concreto”, conclude il deputato.

Al Presidente del Senato Piero Grasso

Roma 30 novembre 2015

Al Presidente Sen. Pietro Grasso

Senato della Repubblica

via e mail pietro.grasso@senato.it

Gentile Presidente,

Lo scorso 11 novembre
l’assemblea parlamentare della Camera ha approvato il testo del ddl n. 1039 e
Ab. “Norme
per accelerare i procedimenti in materia di contrasto ai patrimoni illeciti e
per favorire il riutilizzo sociale dei beni e delle aziende confiscati alle
mafie e tutelare il lavoro
”.

Il testo approvato è stato
ispirato dalla proposta di legge di iniziativa popolare n. 1138 e arricchito da
importanti contributi provenienti dalla Commissione parlamentare antimafia, con
un dibattito e un confronto che si è sviluppato per circa due anni.

I promotori della proposta di
legge – Cgil, Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, Arci, Avviso
Pubblico, Acli, Centro Studi Pio La Torre, SOS Impresa, Lega Coop – hanno
salutato positivamente questo passaggio – pur con alcune criticità e lacune ancora
presenti – sottolineando l’urgenza di avere norme e strumenti per affrontare e
gestire al meglio un fenomeno, come quello dei sequestri e delle confische dei
beni e delle aziende ai mafiosi, che è in forte crescita, grazie all’azione
della magistratura e delle forze di polizia.

Adesso il testo approvato
alla Camera passa alla discussione in Commissione giustizia al Senato.

Al fine di poterci
confrontare sui contenuti del testo, le scriventi Associazioni, nel ribadirLe
la necessità di una rapida calendarizzazione dei lavori in Commissione ed in
Aula, chiedono di poterLa incontrare nei prossimi giorni, conoscendo la sensibilità
e l’impegno da Lei sempre manifestati.

In attesa di un Suo
riscontro,

Cordiali saluti

Cgil, Libera.
Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, Arci, Avviso Pubblico, Acli,
Centro Studi 
Pio La Torre, SOS Impresa, Lega Coop

Il monitoraggio annuale del sistema di accoglienza è Legge!

L’emendamento presentato al Decreto Legge 119, che prevede il monitoraggio annuale del sistema di accoglienza, è diventato legge grazie all’approvazione del Senato avvenuta il 15 ottobre scorso. Un bel risultato ottenuto grazie alla collaborazione con gli amici della ONLUS InMigrazione. Di seguito il testo dell’emendamento:
2-bis. Entro il 30 giugno di ogni anno, il Ministro dell’interno, coordinandosi con il Ministero dell’economia e delle finanze, presenta alle Camere una relazione in merito al funzionamento del sistema di accoglienza predisposto al fine di fronteggiare le esigenze straordina-rie connesse all’eccezionale afflusso di stranieri sul territorio nazio-nale di cui al comma 2. La prima relazione deve riferirsi al periodo intercorrente tra il novembre 2013 e il dicembre 2014. La relazione deve contenere dati relativi al numero delle strutture, alla loro ubica-zione e alle caratteristiche di ciascuna, nonché alle modalità di auto-rizzazione, all’entità e all’utilizzo effettivo delle risorse finanziarie erogate e alle modalità della ricezione degli stessi.“