Anniversario omicidio Rostagno: a che punto é il reato di depistaggio?

(ANSA) – ROMA, 26 SET – “Ricordare oggi Mauro Rostagno, ucciso il 26 settembre del 1988 dalla mafia, e’ l’occasione per tornare a fare il punto sul reato di depistaggio e su quello che sta succedendo oggi nel Trapanese. I lavori in Parlamento per l’approvazione del reato di depistaggio sono fermi: dopo la piccola fiammata di fine Luglio, pochi giorni prima dell’anniversario del 2 Agosto, tutto tace in Senato”. Lo rileva in una nota Davide Mattiello (Pd), componente della Commissione Antimafia e Giustizia. “L’importanza dell’approvazione di questo reato – prosegue l’esponente dem – e’ chiara, basta ripensare alle motivazioni della sentenza di condanna per l’omicidio di Mauro, che fanno esplicitamente riferimento a gravi depistaggi messi in essere immediatamente dopo l’omicidio. Basta pensare alle parole dure della dottoressa Principato sulle protezioni altolocate che garantiscono la latitanza di Messina Denaro. Bastera’ seguire con attenzione il processo d’Appello che sta per aprirsi e che vede imputato il senatore D’Ali’: perche’ si puo’ depistare in tanti modi, anche facendo allontanare dalla pista buona un bravo investigatore. Bastera’ seguire con attenzione – aggiunge Mattiello – quanto sta accadendo a Caltanissetta dove la Procura ha chiesto l’archiviazione del procedimento a carico dei presunti depistatori della strage di Via D’Amelio, il Gip per ora si e’ riservato di decidere e chissa’ che non succeda come a Palermo, dove a fronte di analoga richiesta, il Gip ha ordinato sei mesi di indagini in piu’ perche’ si cerchi di far luce su chi ha coperto gli assassini di quel bravo poliziotto, Nino Agostino e di sua moglie Ida. Non sono storie diverse: e’ la stessa storia – conclude Mattiello – una storia marcia di violenza e corruzione, quella storia che Mauro ha cercato sempre, con tutta la sua vita, di fare differente”. (ANSA