Cresce la preoccupazione sulla gestione dell’Agenzia dei beni confiscati

“Cresce la preoccupazione sull’attuale gestione dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati. Da quando il Prefetto Postiglione ha assunto la guida dell’importante struttura che deve disporre la destinazione dei beni definitivamente confiscati alla mafia, nulla o quasi si muove”. Lo afferma Davide Mattiello, Pd, componente della Commissione Antimafia. “Eppure – osserva – la materia e’ scottante, il sistema rischia di collassare: le aziende confiscate falliscono, ci sono immobili confiscati ancora nella disponibilita’ dei clan, su questo punto soltanto la scorsa settimana denunciavo la situazione di Genova. Eppure i segnali di attenzione e responsabilita’ si moltiplicano: ieri il Consiglio Regionale del Piemonte ha approvato all’unanimita’ una mozione che impegna la Giunta a farsi carico dell’utilizzo sociale del Castello di Miasino, confiscato da anni e surrettiziamente ancora gestito da persone riconducibili al prevenuto. Oggi la Commissione Giustizia della Camera riprende l’esame del testo base che punta a riformare la materia, prevedendo nuovi strumenti e maggiore efficacia del sistema. Insomma, all’appello manca soltanto l’Agenzia. Credo – conclude Mattiello – sarebbe opportuno risentire il Prefetto Postiglione in Commissione Antimafia”. (ANSA)

Lo Stato aiuti Tiberio Bentivoglio!

(ANSA) – ROMA, 30 SET – “Tiberio Bentivoglio sta sprofondando nelle sabbie mobili del ‘vorrei ma non posso’: da oltre 20 anni Bentivoglio a Reggio Calabria resiste alla ‘ndrangheta, ha subito diversi attentati dinamitardi, almeno un tentato omicidio”, ma lo Stato non si muove. Lo afferma il deputato Pd Davide Mattiello, esponente della Commissione Antimafia, a proposito della situazione del commerciante calabrese, testimone di giustizia. “L’ultimo atto intimidatorio – sottolinea Mattiello – nel giorno del Giovedi’ Santo della Pasqua appena trascorsa. Negli anni, soldi dall’Antiracket ne ha ricevuti, ma a singhiozzo e in una situazione ambientale cosi’ ostile da vanificare ogni tentativo di ripresa. I debiti si sono accumulati e oggi Bentivoglio rischia di perdere tutto, mangiato dalle procedure esecutive. Non e’ l’unico per altro. Eppure questa somma di circostanze che segnalano un rischio concreto e attuale di morte indotta, tramite soffocamento sociale progressivo, pare non basti a smuovere l’intervento dello Stato. Pare che non ci siano le condizioni per inserire urgentemente Bentivoglio nel programma speciale di protezione, pare non ci siano le condizioni per ottenere l’intervento urgente della Commissione Centrale e della Prefettura di Reggio Calabria affinche’ vengano sospese le procedure esecutive. Ma e’ un errore. La mafia – prosegue il deputato Pd – minaccia e uccide in molti modi, e’ gravemente miope non accorgersi che il calvario di Bentivoglio e’ il prodotto diretto della volonta’ mafiosa di fargliela pagare. Mi rivolgo al Procuratore di Reggio Calabria Cafiero De Raho e al vice Ministro Bubbico: quando Tiberio Bentivoglio sara’ morto a nulla servira’ fare l’elenco di cio’ che si sarebbe voluto fare e non si e’ potuto fare. Una legge che non fa giustizia e’ semplicemente una legge sbagliata”

Si punta al Nord su pacchetti voti per controllo piccoli comuni

Si punta al Nord su pacchetti voti per controllo piccoli comuni (ANSA) – ROMA, 6 MAG – “L’infiltrazione della mafia nel Nord del nostro Paese. Questo il tema della riunione della Commissione Antimafia, presieduta dall’on Bindi, che si e’ riunita questa mattina per ascoltare la relazione prof. Fernando dalla Chiesa, Direttore dell’Osservatorio sulla criminalita’ organizzata dell’Universita’ degli Studi di Milano”, dice Davide Mattiello, componente Pd dell’Antimafia. La relazione – spiega – “ha messo in evidenza la capacita’ delle mafie, e segnatamente dell’ndrangheta, di condizionare attraverso pacchetti di voti controllati soprattutto i Comuni medio piccoli, che sono quelli piu’ interessanti perche’ meno attrezzati ad arginare le infiltrazioni criminali. E’ in questo contesto che ho chiesto l’intervento della Commissione Antimafia affinche’ venga tempestivamente sanata quella smagliatura della normativa sui Comuni sciolti per mafia che oggi permette la candidatura alle europee da parte di Forza Italia di Fabrizio Bertot, nonostante sia l’ex sindaco di Rivarolo Canavese, comune sciolto per mafia”. (ANSA)

Bisogna assolutamente fare di più per i testimoni di Giustizia

“L’Italia è un riferimento mondiale nei sistemi di tutela dei testimoni ma dobbiamo fare di più. Il convegno tenuto a Roma oggi e ieri, promosso da Europol, ha visto la partecipazione di 52 delegazioni da tutto il Mondo, per questo condivido le parole di apprezzamento avute dal Capo della Polizia Alessandro Pansa, cui aggiungo la mia personale gratitudine nei confronti delle forze dell’ordine che garantiscono il servizio, non sempre potendo disporre delle risorse necessarie. Ma abbiamo coscienza che molto può essere migliorato: troppo spesso i testimoni e le loro famiglie faticano a ritrovare una vita normale dopo i processi. Ce ne siamo fatti carico anche attraverso il V Comitato della Commissione Antimafia, impegnato in un ciclo di audizioni, nell’ambito del quale presto vorremmo sentire anche i responsabili di Commissione e Servizio centrale”. Così Davide Mattiello, deputato Pd che ha rappresentato la commissione parlamentare Antimafia al convegno di Europol. 

GARANTIRE PROTEZIONE A CHI ROMPE COI CLAN

Le notizie che arrivano dalla Calabria ci spingono a stringerci attorno a magistrati e forze dell’ordine che stanno presidiando un territorio fortemente conteso dalla criminalita’ organizzata. La reazione dello Stato dipende anche dalla capacita’ di tutelare le persone che decidono di collaborare, tanto i testimoni di giustizia, quanto i collaboratori. Ma c’e’ una terza categoria di soggetti che va tutelata: le persone che, pur non avendo elementi da conferire alla magistratura, desiderano uscire da certi contesti sociali-criminali perche’ vogliono cambiare vita. E’ importante che anche queste persone sentano lo Stato accanto. Auspico che il Ministro Alfano insista in questa direzione. Sono tante le cose da fare con urgenza: per esempio ad oggi non risulta che siano state riassegnate le deleghe sulla pubblica sicurezza al vice ministro, che ha il compito di presiedere la Commissione Centrale.

I Testimoni di Giustizia sono una priorità dello Stato

I Testimoni di Giustizia devono essere una priorita’ per lo Stato. Sono uomini e donne che scelgono, contro la propria convenienza, di contribuire alla legalita’ attraverso la denuncia coraggiosa, facendo nomi e cognomi. Persone che si affidano allo Stato e che troppo spesso patiscono sia sul piano della sicurezza, sia sul piano del reinserimento sociale. Le norme sull’assunzione dei Testimoni nella Pubblica Amministrazione sono ancora senza attuazione. Auspico che la Commissione Antimafia voglia al piu’ presto dedicare una sessione di lavoro all’ascolto di questi cittadini e degli organismi preposti alla loro tutela.

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Sciolto il comune di Scalia: bene il Consiglio dei Ministri.

Scioglimento del Comune di Scalea: un ‘salva con nome’ per il Governo Renzi. Questa mattina il Consiglio dei Ministri presieduto da Renzi ha approvato il decreto del Presidente della Repubblica, in scadenza oggi, sul commissariamento del Comune di Scalea. Un atto dovuto, che spero acquisti un valore simbolico per il Governo Renzi: la riscossa dell’Italia passa dalla legalità. Corruzione e mafie sono il principale gravame che soffoca lo sviluppo dell’Italia. Votare la fiducia al Governo oggi per me significa soprattutto lavorare perché questa priorità si trasformi in scelte tempestive e rigorose.