Sul danneggiamento al monumento di Lea Garofalo

(ANSA) – ROMA, 9 MAR – “Fatti come il danneggiamento al monumento di Lea Garofalo dimostrano quanto la scelta di testimoniare sia sempre una scelta di grave rottura, tanto piu’ se maturata all’interno degli stessi contesti criminali. Le mafie non hanno mai avuto dubbi in merito”. Cosi’ il deputato Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Antimafia e Giustizia. “La Commissione parlamentare Antimafia – ricorda Mattiello – ha lavorato per due anni, depositando in Parlamento una proposta di riforma del sistema tutorio per i testimoni di giustizia, sottoscritta da tutti i gruppi politici, che tiene in particolare considerazione proprio percorsi come quello di Lea, perche’ donne come Lea sono le persone che pagano il prezzo piu’ alto, spesso insieme ai loro figli. La proposta di legge, apprezzata anche dal Vice Ministro Bubbico, attende di essere assegnata alle Commissioni referenti e di iniziare l’iter parlamentare. Non aspettiamo la prossima Lea”. Il monumento che ricorda Lea Garofalo, la testimone di giustizia uccisa dalla ‘ndrangheta nel 2009 ed il cui cadavere fu dato alle fiamme, e’ stato danneggiato da sconosciuti a Petilia Policastro. Il danneggiamento e’ stato scoperto ieri dal sindaco del comune crotonese, Amedeo Nicolazzi.

Testimoni di Giustizia: tutti i gruppi sottoscrivano la Proposta di Legge

(ANSA) – ROMA, 24 NOV – “Sarebbe davvero un bel segnale se oggi i gruppi parlamentari presenti in Commissione Antimafia sottoscrivessero la proposta di legge sui testimoni di giustizia. Oggi che ricorre l’anniversario della morte di Lea Garofalo”. A sottolinearlo e’ il deputato Pd Davide Mattiello, coordinatore, in Commissione Antimafia, del V gruppo che si occupa proprio di testimoni di giustizia, collaboratori e vittime di mafia. “La proposta di legge – spiega il deputato – discende dalla relazione approvata all’unanimita’ sui testimoni di giustizia nell’ottobre del 2014 ed e’ all’attenzione dell’Ufficio di Presidenza da luglio 2015”. Il testo prevede una attenzione maggiore alla chiarezza del rapporto tra Stato e testimone, in linea con la Carta dei diritti e dei doveri presentata dal Ministero dell’Interno; prevede poi piu’ adeguati strumenti di accompagnamento psicologico e di tutela sociale ed economica, superando la distinzione tra speciali misure di protezione e speciale programma. Prevede il cambio di generalita’ allargato per favorire la scelta di chi decida di rompere con i propri contesti familiari criminali. “Si potrebbero aggiungere norme specifiche sui minori, come suggerito dalla magistratura calabrese. Non basta commuoversi, bisogna impegnarsi per cambiare le cose”, conclude il deputato Pd.