Ministro Giannini: a scuola ripartiamo da Falcone!

(ANSA) – ROMA, 27 AGO – “Quando chiesero a Giovanni Falcone cosa ne pensasse della presenza dell’esercito in Sicilia, mandato dallo Stato a contrastare l’emergenza mafia, Falcone rispose: ‘Certo che voglio l’esercito! Voglio un esercito di insegnanti, perche’ la mafia teme la cultura’”. A ricordarlo e’ Davide Mattiello, Pd, componente della commissione Antimafia, che rivolge una forma di appello al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, chiedendole di ripartire dalla lezione di Falcone. “Perche’ la mafia teme la cultura e quindi la scuola? La teme quando la scuola e’ una valida alternativa alla strada, ecco perche’ ci vogliono scuole sicure, belle e aperte tutto il giorno, ricche di proposte, che facciano cerniera tra docenti, famiglie, associazioni, lavoro. Teme la scuola – prosegue il deputato del Pd – quando la scuola dimostra che ci si puo’ affermare nella vita senza prepotenza, ma attraverso l’acquisizione di competenze e saperi, ecco perche’ ci vogliono docenti preparati, capaci, valorizzati. Teme la scuola quando la scuola disarma le diseguaglianze sociali, indicando la strada della cooperazione e non della competizione ecco perche’ ci vuole una scuola in cui il corredo necessario non sia fonte di discriminazione, ci vuole una scuola capace di essere Stele di Rosetta tra i tanti lessici familiari dei nuovi italiani. La forza delle mafie sta anche in una esasperata cultura dell’identita’ familiare, arroccata e violenta: la scuola stempera questa forza, aiutando le famiglie lessicali ad aprirsi, da un lato riconoscendosi nella lingua italiana e nella cultura repubblicana e dall’altra sentendosi rispettate. Ecco perche’ – conclude Mattiello – sarebbe importante inserire l’insegnamento della storia delle religioni e insistere su mense capaci di rispettare le differenze”