Sfruttamento: la marcia di Borgo Mezzanone

Centinaia di persone marciano da Borgo Mezzanone attraverso la capitanata per dire basta allo sfruttamento bracciantile. Una manifestazione coraggiosa, che mi ha ricordato certe azioni nonviolente di Danilo Dolci. Siamo consapevoli che il contrasto al caporalato, oggi rafforzato dal nuovo articolo 603 bis del codice penale che riconosce finalmente la corresponsabilità di caporale e imprenditore, da solo NON basta a liberare il lavoro in agricoltura. Ci sono almeno altri due fronti aperti: la formazione del prezzo del prodotto, nel rapporto tra agricoltori e grande distribuzione e la concorrenza globalizzata che spesso penalizza ingiustamente le imprese italiane. Abbiamo camminato con una gerbera rossa in mano per ricordare l’impegno di Stefano Fumarulo improvvisamente scomparso pochi giorni fa.

Storico primo sciopero dei braccianti Indiani

 (ANSA) –
ROMA, 18 APR – “Storico primo sciopero dei braccianti indiani che lavorano
nelle campagne del Pontino: avendone conosciuto, grazie a Marco Omizzolo, le
sofferenze, il coraggio e il grande desiderio di riscatto, esprimo la mia
vicinanza a loro e a chi li ha accompagnati in questo percorso”: lo
afferma in una nota postata su Facebook, il componente dem della Commissione
Antimafia Davide Mattiello. “Ora – aggiunge – bisogna fare almeno tre cose: vigilare su di
loro e su chi, giornalisti, associazioni e sindacati li sta sostenendo,
affinché non si tramutino in realtà le minacce di cui sono stati oggetto.
Approvare senz’altro il nuovo Codice Antimafia che ha norme di rigore contro il
caporalato, da noi e dal ministro Orlando fortemente volute. Sappiamo che
finalmente – prosegue Mattiello – la Commissione Giustizia del Senato ha
calendarizzato per giovedì la discussione. Infine è necessario rammentare a
Salvini, che sarà questa sera proprio lì, di evitare di gettare benzina sul
fuco, avvelenando il significato di questa manifestazione: lavoratori e
lavoratrici che pretendono rispetto per sé e per la legalità”, conclude Mattiello