Calcestruzzi Belice: rinviato il fallimento

(ANSA) – ROMA, 2 FEB – La Corte d’Appello di Palermo ha rinviato oggi la decisione sul fallimento della Calcestruzzi Belice al 14 aprile. “Un’altra tegola sulla testa incolpevole dei lavoratori che nel frattempo sono licenziati senza rinvio”, commenta amaramente il deputato Pd Davide Mattiello. Intanto la Cgil, che da tempo si è mobilitata per tentare di salvare la Calcestruzzi Belice, ha provveduto a formalizzare una “impugnativa estragiudiziaria” nei confronti del Ministero degli Interni, della Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati e della azienda in virtù del provvedimento di licenziamento di tutti i lavoratori. “Nel momento in cui il tribunale dichiara fallita una azienda – spiega Luciano Silvestri, responsabile Legalità e Sicurezza della Cgil nazionale – nomina un curatore fallimentare che per legge è l’unico abilitato ad operare eventuali decisioni. Ciò che si presenta non è altro che una sistematica e pervicace azione tesa a far fallire una azienda assolutamente sana e produttiva”. L’azienda, confiscata e gestita dall’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati, è stata recentemente dichiarata fallita per un debito contratto con l’Eni prima della confisca di 27 mila euro. “Lo Stato che dovrebbe essere colui che sostiene il contrasto al potere mafioso e favorisce la via legale delle aziende confiscate?”, si chiede Silvestri. “Dove è il Ministero competente al quale abbiamo chiesto un incontro urgente 10 giorni fa e che non ha ancora risposto? Questa vicenda rischia di mandare un messaggio devastante al quale noi non possiamo sottacere. Credo che ci siano evidenti aspetti insieme ad altri che stiamo studiando e valutando per un esposto alla procura della repubblica”, conclude l’esponente della Cgil.