Testimoni di Giustizia: cambiare il testo è uno schiaffo al lavoro fatto

Mandare sotto il Governo mentre si vota la riforma sui Testimoni di Giustizia, modificando il testo, è uno schiaffo al lavoro fatto e pure ai Testimoni.
Cambiare il testo significa dover ricominciare l’iter alla Camera: ma che senso ha?
Il testo su cui si sta esprimendo la Commissione Giustizia del Senato venne votato all’unanimità dalla Commissione antimafia e votato all’unanimità dalla Camera dei Deputati a Marzo. L’impegno era quello di mantenere il testo, proprio per avere la Legge in questa Legislatura. Io come coordinatore del V Comitato della Commissione anti mafia ogni giorno raccolgo le difficoltà, le preoccupazioni dei Testimoni e delle loro famiglie: tutti aspettano questa legge! Che porta dei migliorativi significativi. C’è sempre qualcosa da migliorare nelle leggi, ma la responsabilità dei politici si misura anche nel decidere quando bisogna chiudere, per non buttare via tutto. Faccio appello alla responsabilità di tutti perché l’Aula del Senato possa ripristinare il testo della Camera, e licenziare definitivamente la legge!

L’Italia siamo già noi!

L’Italia siamo già noi!
Per l’approvazione immediata dello “IUS SOLI”
Manifestazione piemontese: Venerdì 20 ottobre, ore 10.00
Piazza Castello, Torino
PRESIDIO PERMANENTE FINO A VENERDÌ 3 NOVEMBRE

 

Una mobilitazione per approvare una legge di civiltà e per mettere fine ai colpevoli ritardi del Parlamento Italiano.

Da due anni ormai, la Camera dei Deputati ha approvato il testo unificato in materia di cittadinanza che consentirebbe ai figli di immigrati, nati o cresciuti nel nostro Paese, di diventare italiani accedendo al cosiddetto “Ius soli” e “ius culturae”. Da quella data, però, il testo è rimasto bloccato in Senato e, ancora oggi, non è stata prevista la calendarizzazione per la discussione.

Noi uomini e donne della società civile piemontese – associazioni, sindacati, gruppi informali – abbiamo deciso di mobilitarci al fine di non far calare l’attenzione sulle modifiche della legge sulla cittadinanza n.91/1992 che mirano ad introdurre significativi miglioramenti per l’accesso alla cittadinanza dei minori di origine straniera, attualmente italiani di fatto ma non di diritto.

Abbiamo aderito all’appello  INSEGNANTI PER LA CITTADINANZA, lanciato da docenti ed educatori, per mobilitarsi al fine di approvare una legge fondamentale e di civiltà.

Venerdì 20 ottobre, alle ore 10.00, in Piazza Castello, insieme alle Scuole e alla cittadinanza organizzeremo un’azione simbolica: leggeremo la Costituzione, canteremo l’Inno Italiano e daremo voce a coloro che pagano gli effetti dei gravi ritardi del Senato della Repubblica.

Conclusa la manifestazione, presidieremo la Piazza fino al 3 novembre. Un’azione simbolica che la società civile tutta, italiani con e senza cittadinanza, organizza per manifestare la centralità e l’importanza di una legge che riconosca, a chi è nato e studia in questo paese, di essere cittadino italiano.

Durante la presenza in piazza sarà allestita un’aula studio per i ragazzi, verranno coinvolti i cittadini informandoli sul contenuto della legge, suoneranno gruppi musicali torinesi e saranno organizzati momenti di live pianting e writing.

Il presidio si concluderà con una grande manifestazione, organizzata per venerdì 3 ottobre alle ore 17.30, aperta a tutta la cittadinanza, dove informare, cantare, ballare e danzare in favore dello ius soli e ius culturae.

L’Italia siamo già noi e chiediamo di essere riconosciuti come cittadini dal Parlamento.

 

ASSOCIAZIONI ADERENTI

Singoli Cittadini e Cittadine
Italiani senza Cittadinanza Piemonte
ACMOS
Convergenza delle culture
Arci Torino
Associazione per la Pace – Rivoli
Associazione donne dell’africa Subsahariana e seconde generazioni
LVIA
Associazione Radicale Adelaide Aglietta
Giovani democratici
Associazione Inti Llaqta
CISL
CGIL
ANOLF
Donne per la difesa della società civile
Hiroshima Mon amour
Agenzia per lo Sviluppo Locale di San Salvario Onlus
Coordinamento Non Solo Asilo
Consorzio delle ONG piemontesi
Rainbow4Africa
A.I.C.S. (associazione italiana cultura e sport)
CCM Comitato collaborazione medica
RE.TE. Ong
Architetti Migranti
Rete Senza Asilo
CISV
Fondazione Benvenuti in Italia
Associacion Kinto Suyo
Libera Piemonte
M.A.I.S. Ong
UIL Torino
Zonafranca Spazi Interculturali onlus
MCE (movimento di cooperazione educativa di Torino )
Associazione AlmaTerra
Forum regionale per l’Educazione e la Scuola
Rainbow4Africa Onlus
Alleanza Popolare per la Democrazia – Torino
Associazione Manzoni People
ANPI Torino
ReteDem
CIDI Torino

Per maggiori informazioni e adesioni
Mail:
torinomanonellamano@gmail.com

Omicidio Daphne Caruana Galizia: atto eversivo

Uccidere una persona è un crimine, uccidere una giornalista che sta facendo luce sulla organizzazione del potere è un atto eversivo. Ucciderla in quel modo è terrorismo: evidente la volontà di intimidire tutti coloro che si impegnano sullo stesso fronte”. Così il deputato Pd Davide Mattiello dopo l’uccisione, con una bomba messa nell’auto, della giornalista anti-corruzione Daphne Caruana Galizia, assassinata ieri a Malta.
“Qual è il fronte? Quello che coniuga la grande evasione fiscale, il riciclaggio, la corruzione sistemica, il potere politico, in un pezzo di Europa che con le sue caratteristiche fa comodo a molti. Potranno anche non centrare nulla le mafie tradizionali, ma è evidentemente di tipo mafioso il modo di fare. Non è mafia che si fa corruzione, è corruzione che si fa mafia. L’Europa – prosegue il deputato componente delle commissioni Giustizia e Antimafia – che proprio la scorsa settimana ha fatto un passo avanti nell’organizzazione della Procura europea e ha espresso apprezzamento per la riforma italiana delle misure di prevenzione patrimoniali, abbia coraggio nel procedere senz’altro sulla strada della individuazione e aggressione dei patrimoni illeciti, che sono il motore e il motivo più profondo di questi crimini. Non possono esserci in Europa zone franche

Riforma codice antimafia: dicevano che..

DICEVANO CHE L’EUROPA AVREBBE DISPREZZATO…

Invece arriva un’altra autorevole conferma dell’equilibrio con il quale ci siamo mossi nella approvazione del Nuovo Codice Antimafia.
Spero che leggano questa notizia tutti coloro che nelle scorse settimane polemizzavano dicendo che l’Europa avrebbe girato le spalle all’Italia sul terreno delle misure di prevenzione patrimoniale. Tutto il contrario: l’Europa apprezza le garanzie rafforzate nel procedimento di aggressione dei patrimoni illeciti.

UE: CONSIGLIO GAI SOSTIENE PROPOSTA ORLANDO SU MISURE DI CONFISCA

Insieme all’adozione del Regolamento che istituisce l’Ufficio del Procuratore europea, il Consiglio Giustizia e Affari Interni riunito questa mattina a Lussemburgo ha espresso pieno appoggio alla proposta italiana avanzata dal ministro Orlando di includere le misure di confisca non basate su condanna, come le misure di prevenzione italiane, tra quelle che il nuovo Regolamento in elaborazione renderà eseguibili in tutto il territorio dell’Unione.
Alla decisione del Consiglio GAI ha contribuito lo statuto di garanzia procedurale che caratterizza le misure di prevenzione italiane rispetto ad esperienze analoghe di altri ordinamenti, statuto che è stato recentemente rafforzato dalla riforma del codice antimafia attraverso, per esempio, la previsione di un mezzo di impugnazione per il sequestro di prevenzione e l’accelerazione delle decisioni dirette a tutelare i terzi di buona fede.

Battisti sì e Matacena no?

Il Governo fa bene ad insistere sulla estradizione di Battisti, faccia altrettanto con i latitanti che stanno negli Emirati Arabi.
Abbiamo imparato che c’è un “fine pena mai” di cui spesso ci si dimentica: il dolore dei famigliari delle vittime di terrorismo e mafia. Quindi fa bene il Governo italiano a premere perché Battisti torni in Italia per scontare la pena alla quale è stato condannato: un dovere verso le famiglie amputate dei propri cari e verso la credibilità dello Stato. Mafia, corruzione, narcotraffico non fanno meno male, eppure niente pare riuscire ad intaccare la latitanza di gente come Matacena, Imperiale, Landi, che se ne sta negli Emirati Arabi Uniti, che sono un Paese amico almeno quanto il Brasile. L’argomento della pena di morte che avrebbe reso necessario un correttivo al trattato di cooperazione giudiziaria e di estradizione già siglato in bozza nel settembre del 2015 appare, ogni giorno che passa, una scusa inaccettabile. Questa Legislatura non può terminare senza la soluzione di questa vicenda.

Mimì capatosta – la presentazione alla Camera

«Le case erano vuote e l’economia locale era paralizzata. Con un gruppo di amici, compagni di molte attività politiche e sociali, abbiamo fondato l’associazione “Città Futura” e formato una giunta per trasformare Riace nella città dell’accoglienza. Sognavamo una cittadina basata sugli stessi valori della cultura locale, incontaminata dal capitalismo e dal consumismo. Una cultura dell’ospitalità, che trova sempre il modo e lo spazio per accogliere dei forestieri.»

Mimmo Lucano