Giustizia: rischio stato polizia “Concezione ‘olistica’ va mitigata da rigorosa divisione poteri”

(ANSA) – ROMA, 10 GIU – “Stimato Prefetto Gabrielli, ho meditato a lungo sulla sua intervista di ieri. In questi anni di impegno parlamentare ho avuto modo di misurare meglio la complessità e la delicatezza del lavoro degli apparati di sicurezza e delle Forze di Polizia, quindi apprezzo prima ancora che il contenuto delle sue dichiarazioni, il lavoro che quotidianamente lei guida e rappresenta”. Inizia con queste parole una sorta di lettera aperta del deputato Pd Davide Mattiello al capo della polizia Franco Gabrielli, ieri intervistato da La Repubblica.
“Ho quindi seguito il dibattito relativo alle norme sulla comunicazione per via gerarchica anche delle informazioni relative ad attività di Polizia Giudiziaria – prosegue il parlamentare – e non dal giorno in cui il CSM ha assunto la posizione che lei ritiene offensiva, ma dal giorno in cui abbiamo appreso della inchiesta "Occhionero”, era l’ inizio del 2017. Conoscevo la norma del 2010 e pure la prassi che lei stesso ha richiamato, per evitare ogni ipocrisia. Per tutto questo e apprezzando sempre la profondità degli argomenti che lei è solito usare, vorrei che mi chiarisse un punto: la concezione “olistica” della sicurezza come incrocia la fondamentale divisione dei poteri su cui si basano le nostre democrazie liberali? A meno di non voler considerare la Magistratura un potere costituzionale, ma semplicemente una articolazione della pubblica amministrazione al pari delle altre. La concezione “olistica” se non mitigata dalla rigorosa divisione dei poteri, non rischia di evocare più che uno Stato di Diritto, uno Stato di Polizia?“, conclude Mattiello.

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