Il Governo si ricordi di Matacena

(ANSA) – ROMA, 2 AGO – “Mentre il Senato decide su Caridi, il Governo si ricordi di Matacena”. Lo afferma in una nota Davide MATTIELLO, deputato Pd, membro della Commissione Antimafia e della Commissione Giustizia. “Magistratura e politica – sottolinea MATTIELLO – operano in campi distinti, rappresentando poteri indipendenti di rango costituzionale, ma questo impone oltre al rispetto reciproco anche una grande complementarieta’. Detto altrimenti: la magistratura ha il compito di certificare la verita’ giudiziaria, la politica ha il dovere di mettere la magistratura nelle condizioni migliori per svolgere questo compito e ha poi l’autonoma responsabilita’ di elaborare un giudizio politico che non si esaurisce in quello penale”. “La DDA di Reggio Calabria, da alcuni anni a questa parte – continua il deputato – sta esplorando una delle evoluzioni piu’ pericolose della criminalita’ organizzata, quella che sta all’ incrocio tra la legge Anselmi, che vieta le associazioni segrete e il 416 bis che colpisce l’associazione mafiosa. Quella evoluzione che il dott. Scarpinato chiama ‘masso-mafie’: organizzazioni dannose per la democrazia quanto e piu’ delle mafie tradizionali, quanto e piu’ del terrorismo, perche’ occupano stabilmente il potere istituzionale, dirottandone risorse, nomine, finalita’. Figure come Caridi e Matacena, nelle ipotesi investigative tanto quanto nelle evidenze giudiziarie gia’ cristallizzate – afferma MATTIELLO – si pongono come tasselli di questa evoluzione criminale. In attesa della decisione del Senato sulla richiesta di arresto del Senatore Caridi, rammento al Governo che Amedeo Matacena ha iniziato la sua terza estate da latitante a Dubai. Tra Italia ed Emirati Arabi non esiste un trattato di cooperazione giudiziaria: la bozza del trattato e’ stata firmata il 15 Settembre dal Ministro Orlando e dalle autorita’ emiratine, successivamente il 3 marzo 2016 il pre-trattato, acquisiti i pareri favorevoli di Giustizia, Interni e MEF, era iscritto all’ordine del giorno del Consiglio dei Ministri, ma venne rimandato indietro per approfondimenti, da allora e’ scomparso dai radar. Chiedo ancora con forza al Governo italiano – conclude il deputato del Pd – di fare quanto e’ necessario per dare tempestiva attuazione al Trattato di cooperazione giudiziaria tra Italia ed emirati per porre fine a questa latitanza che ha il sapore di una beffa per investigatori, magistrati e cittadini onesti”

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