Omicidio Agostino: bene proroga delle indagini

Mattiello: “Il pensiero va alla famiglia Agostino: ciò che sta a cuore a voi, sta a cuore a tutti noi. Fino a poco tempo fa il caso Agostino sembrava chiuso, oggi la decisione del GIP dott.ssa Pino che accoglie la richiesta di proroga di ulteriori 6 mesi delle indagini, avanzata dalla Procura di Palermo, incoraggia a sperare che si possa ottenere almeno una verità giudiziaria. La proroga arriva dopo che a Marzo Vincenzo Agostino, finalmente messo a confronto con Giovanni Aiello, ha riconosciuto nell’ex poliziotto il "collega” di Nino che andò a casa loro a cercarlo, poco prima che poi fosse ucciso con la moglie Ida il 5 Agosto del 1989. Insomma: le cose si muovono e oggi Vincenzo Aiello è formalmente indagato per il duplice omicidio, insieme agli imputati mafiosi Madonia e Scotto. Sui fatti capitati tra il 20 Giugno 1989 e il Gennaio 1994 non c’è soltanto un dovere civile di memoria e commemorazione, non c’è soltanto un bisogno di verità giudiziaria, c’è anche una esigenza politica di comprensione di quanto di quel grumo di potere uscito vincente da quegli anni di sangue stia ancora condizionando la democrazia italiana, impedendo al nostro Paese di essere ciò che merita. Perché se il Capaci bis pare andare verso una conclusione che esclude il coinvolgimento di pezzi dello Stato nell’organizzazione della strage, il Borsellino Quater sta mettendo in evidenza il comportamento inquinante proprio di certi attori statali: come stanno insieme queste due probabili verità giudiziarie? Che valore sarà dato alle parole di Nino Lo Giudice detto “o nano”, che sarebbe testimone diretto delle responsabilità di Aiello nella vicenda Agostino? Come finirà la camera di consiglio ancora in corso a Palermo per l’Appello su Mori e Obinu relativamente al mancato arresto di Provenzano nel 95? Perché Giocchino La Barbera, boss diventato collaboratore di giustizia, intervistato recentemente da La Repubblica ci ha tenuto a ricordare che fu Messina Denaro a portare via i documenti di Riina tolti da quel covo, che non venne perquisito mai, nel Gennaio del ‘93, dopo l’arresto del capo dei capi? Quali sono le coperture altolocate che proteggono la latitanza di Messina Denaro? Centrano con chi nelle ipotesi investigative della Procura di Reggio Calabria, ha cercato di proteggere latitanti come Dell’Utri e Matacena tra Beirut e Dabai? Perché l’Italia non riesce ancora a perfezionare il Trattato di Cooperazione giudiziaria con gli Emirati Arabi? Tra pochi giorni è il 23 Maggio: onoriamoli con la verità, quei morti per lo Stato"

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *