Dati sui migranti

image

(ANSA) – ROMA, 21 OTT – Sono 10.322 i minori non accompagnati giunti in Italia nel 2015 (fino al 10 ottobre). Una quota pari al 73% di tutti i minori soccorsi negli ultimi mesi (14.109). Un dato “significativo” – osserva il “Rapporto sull’accoglienza di migranti e rifugiati in Italia” – “meritevole di grande attenzione politica e amministrativa”. Secondo i dati del Dipartimento della Pubblica sicurezza, a cui fa riferimento il Rapporto presentato oggi al Viminale, i minori stranieri (e coloro che si dichiarano tali) non accompagnati sbarcati nel 2014 sono 13.026, il 50% di tutti i bambini arrivati (26.122). Al 20 settembre 2015 gli under 18 soli e accolti nelle strutture del Ministero dell’Interno (nei 15 centri in 9 regioni finanziati con fondi F.A.M.I. per la prima accoglienza) sono 1.688; quelli presenti nel sistema Sprar 1.318. I dati relativi ai minori non accompagnati – ricorda il gruppo di studio autore del Rapporto – sono raccolti da una pluralità di attori: per ottenere un “sistema affidabile è necessario un coordinamento statistico”. Per il Ministero del Lavoro, infatti, nel 2014 i minori non accompagnati sono 14.243, di cui 3.707 irreperibili. I segnalati al 31 agosto 2015 sono 14.378, di cui 5.434 irreperibili (soprattutto egiziani, eritrei, somali e afghani) e 8.944 in strutture. Tra questi ultimi, il 95% è maschio e l’81% ha 16-17 anni; oltre il 34% si trova in Sicilia

Minotauro non è morto

(ANSA) – ROMA, 21 OTT – “L’eccellente lavoro della Squadra Mobile di Torino dimostra che non bisogna abbassare la guardia. L’operazione frutto del lavoro di magistratura e forze dell’ordine ci dice che la ‘ndrangheta continua a gestire traffici importanti sul territorio torinese: il Minotauro non e’ morto”. Cosi’ il deputato Pd DavideMattiello, torinese, componente delle Commissioni Antimafia e Giustizia. “Importante quindi – aggiunge – non disarmare sia sul piano giudiziario, dove e’ bene consolidare i nuclei dedicati alle misure di prevenzione patrimoniali tanto in Procura quanto in Tribunale, organizzati ai tempi di Minotauro. Per altro la riforma sulla quale stiamo lavorando in Parlamento normalizzera’ le sezioni distrettuali specializzate presso i Tribunali. Sia sul piano politico, dove e’ bene consolidare le Commissioni dedicate, istituite tanto a livello metropolitano quanto a livello regionale, utili a mantenere una lettura aggiornata e profonda del fenomeno”. “Nessuno – concludeMattiello – puo’ piu’ sorprendersi e soprattutto chi fa politica ha il dovere dotarsi di adeguati anticorpi, chi non lo fa o e’ inadeguato o e’ in malafede”

Caporalato: soddisfazione per gli emendamenti del Governo

(ANSA) – ROMA, 20 OTT – Il Governo, nell’ambito della riforma del Codice Antimafia in Aula ai primi di Novembre, ha presentato due emendamenti che prevedono la confisca penale “obbligatoria e allargata” per il “reato di caporalato” e la responsabilita’ oggettiva dell’ente che si avvalga dell’intermediazione dei caporali

“Gli emendamenti presentati dal Governo sono in sintonia con quello che io stesso avevo gia’ presentato”, diceMattiello il quale, come relatore per la maggioranza del TB 1138, ovvero della riforma del Codice Antimafia nella parte che riguarda le misure di prevenzione, si dice “molto soddisfatto” e auspica “che i voti confermino questo indirizzo”. “Il caporalato – rileva – non e’ una emergenza, piuttosto e’ un dato strutturale del lavoro bracciantile in molte zone del nostro Paese. Il caporalato e’ soltanto la punta di un iceberg che presuppone una organizzazione criminale ampia, efficiente e spietata: giusto quindi contrastare questo fenomeno sempre piu’ attraverso i medesimi strumenti con i quali si contrastano le organizzazioni criminali di stampo mafioso”.

Beni confiscati: nuove regole a portata di mano

(ANSA) – ROMA, 16 OTT – “Le nuove regole per i beni confiscati sono a portata di mano e potrebbero essere un successo di tutto il Parlamento”. Lo afferma Davide Mattiello, Pd, relatore della riforma sui beni confiscati a novembre in Aula alla Camera. Tra le novita’: “tempi certi nella procedura di sequestro e confisca, utilizzo provvisorio gia’ in fase di sequestro, coinvolgimento delle forze economiche e sociali, trasparenza e rigore nel rapporto tra tribunale e amministratori, potenziamento dell’Agenzia, strumenti a sostegno delle aziende. Sono questi alcuni dei punti qualificanti della riforma sulla quale sta votando la Commissione Giustizia Camera e che e’ calendarizzata in Aula per la prima settimana di Novembre”. Il ministro Poletti ha confermato che gia’ in questa stabilita’ ci sono risorse per il fondo di garanzia per le aziende sequestrate", affermaMattiello, il quale ricorda che la Commissione Giustizia alla Camera, inizio’ a lavorare fin dalla primavera del 2013 a partire dalla proposta di legge 1138 di iniziativa popolare, voluta da Cgil, Libera, Avviso pubblico, Acli. Un anno dopo arrivarono anche le proposte della Commissione Antimafia, che sono state sostanzialmente assorbite. “Ora siamo ad un passo da un risultato storico e alle opposizioni rinnovo la disponibilita’ e l’auspicio di arrivare insieme al risultato. Perche’ e’ sempre meglio non dividersi su questi temi e in questo caso particolare non ce n’e’ proprio alcun motivo”, conclude il relatore.

Legge di stabilità – ReteDem: “Sul contante Renzi ci ripensi”

“L’intenzione manifestata da Matteo Renzi di proporre l’elevazione della soglia di uso del contante consentito da 1000 a 3000 euro è del tutto improvvida e costituisce un insperato regalo agli evasori fiscali, che si avvalgono dei passaggi di danaro non tracciato e potrebbero trarre enormi vantaggi dall’innalzamento della soglia”.

Lo affermano in una nota i senatori Ricchiuti e Lo Giudice e i deputati Mattiello, Tentori, Gandolfi, Guerini, Zampa, Rocchi e Viotti di ReteDem.

“Quella soglia era stata faticosamente inserita sotto il Governo Monti ed è un cospicuo fastidio per gli evasori fiscali e impone salutari obblighi di trasparenza sugli scambi di danaro. Rimuoverla rischia di vanificare gli sforzi fatti in questi anni, a partire dall’intensificazione dei controlli e alla legge sul rientro dei capitali e sull’autoriciclaggio”.

“E un regalo agli evasori è per definizione anche un dono ai riciclatori e alle mafie.

Peraltro, mentre i lavoratori dipendenti e i precari con partita IVA pagano tutte le tasse dovute, a coloro che dispongono di grosse somme si riapre questa facile strada per l’evasione. Così si pone anche un drammatico problema di equità fiscale”.

“Il riferimento alla Francia – fatto dal Presidente del Consiglio – è sbagliato giacchè la Francia ha introdotto anch’essa la soglia dei 1000 euro. Chiediamo quindi al Presidente del Consiglio di ripensarci e di schierarsi con chi le tasse le ha sempre pagate e non ha niente da nascondere: non crediamo che gli italiani sentano l’esigenza di poter circolare con 3000 euro in contanti nelle tasche”.

Roma 14 ottobre 2015

Ogni confisca che si traduce ingiustamente nel fallimento dell’azienda, è un regalo alla mafia. Basta!

Mattiello: ‘gravissimo il furto di questa notte subito dalla LARA di Catania, confiscata definitivamente da molti anni. Un calvario aggravato dalla inefficienza del sistema che deve condurre le aziende confiscate verso una nuova vita, nonostante l’impegno profuso negli ultimi anni dall’Agenzia nazionale. Il furto di questa notte rischia di essere la mazzata finale: chi c’è dietro? Confido nella capacità di Forze dell’Ordine e Magistratura: questo furto sembra proprio una ritorsione. Ma questo dramma deve anche spingere Parlamento e Governo ad approvare senz’altro la riforma del codice antimafia, su cui lavoriamo da due anni emmezzo. Nella riforma sono previsti nuovi strumenti a sostegno delle aziende sequestrate e di rafforzamento dell’Agenzia. Ogni confisca che si traduce ingiustamente nel fallimento dell’azienda, è un regalo alla mafia. Basta!’

Stato/Mafia: la politica approfondisca le parole di De Gennaro

(ANSA) – ROMA, 10 OTT – “Le parole di De Gennaro non riguardano soltanto il passato, la politica dovrebbe approfondire”. Lo dice Davide Mattiello, componente della Commissione Antimafia e Giustizia, dopo la deposizione di ieri dell’ ex capo della Polizia Gianni De Gennaro come testimone al processo in corso a Palermo sulla cosiddetta trattativa Stato-Mafia. “L’analisi lucida ribadita da De Gennaro – osserva Mattiello- e’ nota da tempo: negli archivi della Commissione Antimafia c’e’ anche l’importante relazione della DIA del 1993. La magistratura penale deve verificare se e quali reati furono commessi allora, ma la politica dovrebbe approfondire l’attualita’ di quella analisi. Cosa resta oggi di quella alleanza tra poteri criminali non soltanto mafiosi? Quanto ha influenzato e influenza la vita istituzionale del Paese? C’e’ un nesso con la perdurante latitanza di Messina Denaro e con le parole della dott.ssa Principato sulle coperture ‘altolocate’?”. L’ esponente Pd elenca altre domande: “Perche’ il pentito La Barbera ha pensato di ricordare a tutti attraverso le pagine di Repubblica, che i documenti segreti di Riina li ha Messina Denaro? Qual e’ stato il ruolo del Senatore D’Ali’, attualmente sotto processo con l’accusa di aver favorito la mafia trapanese? Ci sono connessioni tra la relazione DIA del 1993 e la definitiva sentenza di condanna di Dell’Utri? E tra i ‘pali della luce’ di Messina Denaro e gli investimenti della ‘ndrangheta nel ponente ligure?”. Mattiello ricorda che “la magistratura reggina aspetta ancora di poter vedere Amedeo Matacena, latitante a Dubai dall’agosto del 2013, e Vincenzo Speziali, recentemente graziato dalla Cassazione libanese. Esiste o no una rete relazionale unitaria e altolocata che ha stretto il proprio patto negli anni delle stragi e che da allora non ha mai smesso di fare affari e proteggere i propri cari?”

Due buone notizie per i testimoni di giustizia

(ANSA) – ROMA, 8 OTT – “Dal viceministro all’Interno Filippo Bubbico arrivano due buone notizie per i testimoni e per il Paese, e noi siamo pronti a collaborare”. Lo afferma il deputato Pd Davide Mattiello che in Commissione Antimafia coordina il gruppo di lavoro che si occupa di testimoni di giustizia, collaboratori e vittime di mafia. “La prima buona notizia – spiega il parlamentare – e’ che la commissione tecnica istituita nel Maggio 2014 dal viceministro Bubbico e’ pronta a presentare il frutto del suo lavoro. La seconda e’ che quanto fino a qui si apprende del contenuto della relazione che verra’ presentata il 28 ottobre, appare in sintonia con quanto elaborato dalla Commissione Antimafia. Un anno fa la Commissione approvava all’unanimita’ la relazione proposta dal V Comitato, che ha poi generato una bozza di proposta di legge, portata all’attenzione della Presidente Bindi. In questa legislatura sono stati fatti gia’ alcuni significativi passi avanti sulla materia dei testimoni di giustizia, restano delle criticita’, anche relative all’inserimento lavorativo di chi ne ha diritto secondo le leggi vigenti, ma mi sembra evidente lo sforzo positivo di Governo e Parlamento. Andiamo avanti!”, conclude Mattiello.

Il sistema tutorio dei testimoni di giustizia va riformato profondamente

(ANSA) – ROMA, 7 OTT – “Bivona e’ il mio paese e dovrei solo fregarmene di quelle poche persone che vedendomi parlano, giudicano o altro … noi stiamo lottando per qualcosa di giusto… non obblighiamo nessuno ad unirsi alla nostra lotta… chi vuole unirsi a noi e ben accetto… a chi non vuole farlo chiedo solo di farsi la sua vita come noi ci facciamo la nostra!!”. A scriverlo su Facebook e’ la figlia ventitreenne del presidente dell’Associazione testimoni di giustizia, Ignazio Cutro’, dopo che, nei giorni scorsi, grazie ad una legge regionale, Cutro’, ex imprenditore che ha denunciato la mafia, e’ stato assunto nel suo paese, Bivona (Agrigento) ed e’ stato criticato da alcuni compaesani che, preoccupati per la loro incolumita’, lo invitano ad andarsene. “I miei colleghi di lavoro sono stupendi, solidali – confida Cutro’ – e ringrazio in modo particolare la dottoressa Anna Corsello, dirigente generale che mi ha messo a mio agio. Ma in paese c’e’ anche chi dice che gli fa schifo anche solo sentire il mio nome e questo, ovviamente, addolora”. Il coordinatore del V Comitato della Commissione parlamentare Antimafia, Davide Mattiello, sottolinea come il sistema tutorio dei testimoni di giustizia “vada riformato profondamente”, e ricorda che c’e’ una proposta di legge sul tema all’attenzione della Commissione Antimafia, “non si puo’ piu’ procrastinare”, osserva.Mattiello fa inoltre riferimento a minacce al magistrato Marisa Manzini e al testimone di giustizia Michele Tramontana. “C’e’ un particolare inquietante – osserva – i criminali conoscerebbero la localita’ segreta in cui e’ protetto il testimone. Sono certo che gli uffici preposti stiamo facendo le verifiche e non trascureranno di prendere le iniziative piu’ opportune per tutelare Tramontana e la sua famiglia. Sullo sfondo il grande lavoro di magistrati come la Manzini nei confronti di organizzazioni ‘ndranghetiste molto pericolose come i Mancuso, che conosciamo bene per il male che hanno fatto e continuano fare a tanti calabresi onesti. Da parte della politica deve rinnovarsi l’impegno a rompere ogni articolazione tra questi clan e le istituzioni: i Mancuso sono stati campioni nella capacita’ di tessere relazioni altolocate. Purtroppo sono in buona compagnia”