Piero Ramella

Piero Ramella

Presidente Crocetta? Assente..

(ANSA) – ROMA, 5 FEB – “Per i testimoni di giustizia siciliani un’altra doccia fredda: erano stati convocati in Regione per incontrare il Presidente Crocetta e i funzionari, ma all’appuntamento si sono presentati soltanto i testimoni”. Lo ha detto il deputato Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Giustizia e Antimafia, intervenendo sulla manifestazione di stamane a Palermo. “La storia – spiega Mattiello, che per l’Antimafia coordina il V gruppo di lavoro sui testimoni di giustizia – e’ sempre quella della assunzione nella pubblica amministrazione dei testimoni di giustizia che non abbiano altre possibilita’ per ricominciare una vita autonoma, una storia che per i siciliani ha una declinazione particolare e teoricamente positiva: la Regione Sicilia infatti ha approvato una propria legge con la quale stanzia i soldi necessari a coprire i costi delle assunzioni, cosa che invece la normativa nazionale non prevede. La legge regionale siciliana risulta poi essere stata anche corredata da un protocollo di intesa firmato con il ministro dell’Interno per gestire le situazioni dei testimoni di giustizia siciliani, che per motivi di sicurezza non possano tornare in Sicilia. Quindi tutto a posto? Evidentemente no: nessun contratto e’ stato a oggi firmato”. “Io – chiarisce l’esponente del Pd – sono consapevole della complessita’ di questa materia: ogni testimone ha una propria storia e ci sono tante sfumature da tenere presente, dal cambio di generalita’, al sostegno economico gia’ ottenuto negli anni da parte dello Stato, fino alla correttezza dei comportamenti fiscali. Quello che trovo ingiustificabile e’ il modo con il quale spesso i testimoni vengono trattati: senza chiarezza, rimbalzando le responsabilita’ da un ufficio all’altro, non rispondendo affatto”. “Eppure il richiamo forte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sull’importanza dell’impegno contro le mafie per la legalita’, dovrebbe essere uno sprone ulteriore per tutti”, concludeMattiello.

Pronto a dare il mio contributo

(ANSA) – ROMA, 4 FEB – “Sono pronto a contribuire al lavoro del tavolo tecnico insediato dal vice ministro Filippo Bubbico presso il Viminale, portando le proposte frutto del lavoro fatto con la Commissione parlamentare Antimafia sui testimoni di giustizia. La situazione dei testimoni di giustizia e’ complessa e richiede il massimo della collaborazione istituzionale”. Cosi’ il deputato Pd Davide Mattiello, componente della Commissione parlamentare Antimafia di cui ha coordinato il V gruppo di lavoro, che ha messo a punto una relazione proprio sulle questioni attinenti i testimoni di giustizia.

Sentenza Darwin: oggi si chiude una vicenda dolorosa

(ANSA) – ROMA, 3 FEB – Con la sentenza della Cassazione che ha confermato questa sera le condanne per la morte del 2008 a Rivoli (To) di Vito Scafidi e il ferimento di altri 17 compagni per il crollo del controsoffitto della loro classe, “si chiude per noi una vicenda drammatica iniziata il 22 novembre 2008 e che ci ha visti sempre accanto alla famiglia”. Lo afferma il deputato torinese del Pd, Davide Mattiello, che con le associazioni ‘Benvenuti In Italia’, ‘Acmos’ e ‘Libera’ ha sempre sostenuto la battaglia per Scuole sicure dopo la tragedia di Rivoli. “La campagna ‘otto per mille mandalo a scuola’ – spiega – e’ nata proprio per dare un senso alla tragedia che ha colpito la famiglia di Vito. Oggi quella riforma e’ legge e con l’ultima legge di stabilita’ e’ passato anche l’emendamento che avevo proposto per togliere dal patto di stabilita’ delle Province le spese sostenute per l’edilizia scolastica. Un lungo lavoro – conclude l’esponente del Pd – intriso della memoria di Vito e degli altri giovani morti a scuola”. (ANSA)

Il pensiero a Vito Scafidi nelle parole del Presidente Mattarella

(ANSA) – ROMA, 3 FEB – “Il pensiero a Vito Scafidi quando il presidente Mattarella pronuncia il passaggio sul diritto allo studio che si traduce anche in ambienti sicuri. Proprio in queste ore in Cassazione si celebra l’udienza sul processo seguito alla morte di Vito Scafidi, causata del crollo del contro soffitto della sua aula, il 22 Novembre del 2008 a Rivoli. Ero con la famiglia e il legale, l’avvocato Zancan, proprio prima di entrare alla Camera per il giuramento del presidente. Mi ha fatto quindi un effetto particolare sentire il presidente sottolineare tra le priorita’ il diritto allo studio, tradotto concretamente proprio nella sicurezza degli ambienti scolastici”. Cosi’ il deputato Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Giustizia e Antimafia. “La qualita’ della scuola deve continuare ad essere una priorita’ di questa Legislatura, una priorita’ che ha direttamente a che fare con la legalita’ e il contrasto alle mafie, altro punto sul quale il presidente Mattarella ha insistito, perche’ una scuola accogliente e’ il miglior antidoto alla cultura di mafia”, ha concluso.

Il vitalizio per i Testimoni di Giustizia è la certificazione del fallimento

Fare un Disegno di Legge che preveda un vitalizio per i
Testimoni di Giustizia è la certificazione di un fallimento.

Il Viceministro all’Interno Filippo Bubbico dice che: “Vogliamo
mettere a punto un disegno di legge – salvo che non si riesca ad agire con
decreto ministeriale – per modificare il sistema degli aiuti”

Nel frattempo un gruppo di testimoni di giustizia –
cittadini che hanno scelto di denunciare intimidazioni, racket, estorsioni e
che spesso hanno dovuto abbandonare la propria casa e il proprio lavoro per
essere nascosti in località protette – mercoledì 4 febbraio sarà davanti a
Palazzo Chigi per un sit-in pacifico.

Chiedono al Governo la pubblicazione del decreto attuativo
che prevede che loro, al pari delle vittime del terrorismo e della criminalità
organizzata, possano accedere ad un programma di assunzione in tutte le
pubbliche amministrazioni, dello Stato e degli enti locali.

Riconosco al viceministro Bubbico l’onesta’
intellettuale: il vitalizio per alcuni testimoni, come alcuni di coloro
che hanno denunciato 15-20 anni fa
, puo’ essere l’unica soluzione,
ma e’ certamente la certificazione del fallimento. Lo Stato deve garantire a
chi denuncia la possibilita’ ad avere una vita normale, autonoma, libera, un
lavoro dignitoso
; questo e’ lo spirito della legge: il principio e’
fondamentale. Lo Stato deve garantire a chi denuncia che la sua vita non sara’
distrutta, il vitalizio e’ invece la certificazione del fallimento, una sorta
di pensione di Stato, un incubo da cui stare lontani. E se per alcune
situazioni questa puo’ essere l’unica soluzione, il vitalizio non puo’  essere paradigma per il futuro.

Sul decreto per il lavoro ai testimoni e’ preoccupante
l’ammissione che il decreto attuativo, quando sara’ pubblicato, risolvera’
poche situazioni: si e’ creata una grande aspettativa, ma certamente le
soluzioni concretamente risolte saranno poche e quindi e’ prevedibile una nuova
fase di scoramento tra i testimoni di giustizia.

Perlomeno, sul taglio di 25 milioni nella disponibilita’ del Servizio
Centrale di Protezione, e’ di conforto che Bubbico dica che il taglio non incide sui
flussi di risorse ma rimane il fatto che il messaggio aumenta la preoccupazione
dei testimoni, e l’incertezza e’ gia’ il pane quotidiano di queste
persone.

Domani, per il Presidente Mattarella

ROMA, 2 FEB – “Presidente Mattarella, nel discorso che fara’ domani spero trovera’ posto un passaggio sull’art. 11 della Costituzione: l’Italia ripudia la guerra. Gli atti parlamentari ci consegnano lo sforzo che i Costituenti fecero per trovare un termine che esprimesse il disgusto per uno strumento, la guerra, che rappresenta sempre e soltanto una sconfitta umana”. E’ quanto suggerisce il deputato Pd, tra l’altro membro della Commissione Antimafia, Davide Mattiello. “Scelsero ‘Ripudia’, un termine forte – sottolinea il parlamentare dem – che coglie insieme scelta politica e sentimento popolare. Dall’Ucraina al Medio Oriente si stanno accumulando le armi piu’ temibili: gli argomenti per giustificare la necessita’ di una guerra, vera. Di fondo, una crisi economica globale che leva le tende piu’ lentamente del previsto, il pensiero lucidamente, brutale che la guerra serva ancora come igiene del Mondo, a far pulizia e a ripartire”. “Cento anni sono passati dal macello della Prima guerra Mondiale, 20 dal genocidio di Srebrenica: lei sabato – sottolinea Mattiello – e’ stato alle Fosse Ardeatine e le sue prime parole sono state di pieta’ e consapevolezza per le vittime innocenti di ieri e di oggi. Ci ha fatto bene quel gesto. Andiamo avanti su questo sentiero – conclude – l’unico degno della persona che sta in ogni individuo”.(ANSA)

Francesco di Paolo: un gesto estremo che fa riflettere

(ANSA) – ROMA, 31 GEN – “I gesti estremi del genere non aiutano ad affrontare con il discernimento necessario situazioni complesse che coinvolgono profili amministrativi, economici e giudiziari. Pero’ dobbiamo interrogarci tutti, noi che abbiamo delle responsabilita’, sul perche’ di tanta sofferenza: perche’ cosi’ spesso i cittadini che intraprendono percorsi di denuncia, pagano poi un prezzo cosi’ alto”. Con queste parole il deputato Pd in Commissione Antimafia Davide Mattiello, che coordina il comitato che si occupa dei testimoni e dei collaboratori di giustizia in Commissione Antimafia, commenta la vicenda di Francesco Di Paolo che ha tentato di darsi fuoco. “A volte l’esasperazione – spiega l’esponente Pd – dipende dalla prolungata mancanza di risposte, che genera incertezze intollerabili e tensioni all’interno della famiglia. Auspico che la Commissione Centrale dia le risposte che le competono, per quanto e’ possibile senza attendere la pronuncia del TAR del Lazio, davanti cui pende il giudizio sulla delibera della medesima Commissione, impugnata dal Di Palo e auspico che la DNA e la DDA di Bari chiariscano se e quanto le denunce di Di Palo siano fondate e quanto sia per tanto attuale il rischio per lui e i suoi familiari. Da parte mia ho assicurato alla moglie di Di Palo, che continuero’ a fare quello che posso”, conclude Mattiello.