(ANSA) – PALERMO, 6 AGO – “Le condizioni di salute di Bernardo Provenzano impongono una nuova valutazione sulla compatibilita’ tra detenuto e regime del 41 bis. Il regime carcerario del 41 bis introdotto nell’agosto del 1992 ha uno scopo fondamentale che ne giustifica l’estremo rigore: impedire ai mafiosi di continuare a comandare dal carcere”. Cosi’ Davide Mattiello, deputato Pd della commissione Antimafia. “Questo scopo – aggiunge – si traduce nella impossibilita’ per il detenuto di comunicare con l’esterno. Oggi per Provenzano il 41 bis e’ assicurato dalle sue stesse condizioni di salute. Prenderne atto e sospendere l’applicazione del 41 bis per Provenzano non e’ soltanto un atto di giustizia proprio di uno Stato di diritto che mai confonde punizione con vendetta, ma e’ anche il modo migliore per salvaguardare lo stesso istituto del 41 bis da chi non lo ha mai digerito e che ha usato e usa ogni mezzo per cancellarlo dall’ordinamento: dai ‘papelli’ alla Cedu. Guai a dare argomenti a chi voglia dimostrare che il 41 bis provoca una condizione di fatto ‘inumana e degradante’, guai a fornire alibi a chi voglia equipararlo ad una forma di tortura. Piuttosto invito il Ministro Orlando, che ha gia’ dimostrato grande sensibilita’, a verificare se il 41 bis venga applicato sempre correttamente, impedendo ai boss di comunicare con l’esterno sia direttamente, sia indirettamente”

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