Migranti: sanatoria per chi ormai inserito

(ANSA) – ROMA, 22 MAR – “Il piu’ grande tema sul tavolo e’ quali siano le condizioni che rendono un ingresso irregolare e quali lo rendono meritevole di protezione. Chi e’ pronto a rischiare la vita e a farla rischiare ai propri figli nel tentativo di attraversare il mare cos’altro dovrebbe dimostrare, per convincere del proprio stato di necessita’?”. A chiederselo e’ il deputato Pd Davide Mattiello. “E poi cosa succedera’ ai tanti che fino ad ora hanno vissuto un iter di riconoscimento mediamente lungo, di circa due anni o piu’, e che si vedano denegato lo status di protetto, dopo aver frequentato la scuola, magari imparato un lavoro, grazie all’investimento economico del nostro sistema? Credo sia necessario immaginare una sanatoria per queste posizioni”. Per il deputato, sul decreto legge n.13, sulle Nuove regole per l’immigrazione, “l’ANM ha detto cose sagge: il procedimento attraverso il quale si stabilisce il destino di una persone al bivio tra lo status di protetto e lo status di irregolare prossimo alla espulsione deve essere garantito secondo le regole generali del nostro ordinamento. Per questo, come ha fatto notare qualche tempo fa l’Associazione nazionale magistrati, il ricorso avverso il diniego della Commissione territoriale e’ bene che si svolga con un contraddittorio pieno e che parimenti gli Uffici giudiziari siano posti nelle condizioni per svolgere con efficacia il compito assegnato. Perche’ non possiamo permetterci – conclude Mattiello – nemmeno il rischio che una procedura piu’ rapida di verifica dello status di protezione, si traduca di fatto in una soluzione liquidatoria, buona soltanto a dare un segnale di rigore per scoraggiare ulteriori ingressi”

La relazione sul sistema di accoglienza primario non può più attendere

(ANSA) – ROMA, 14 FEB – Al nuovo capo del Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione, il prefetto Gerarda Pantalone che ieri si è insediata nel suo nuovo ufficio romano, un augurio di buon lavoro e una raccomandazione: la Relazione sul sistema di accoglienza primario non può più attendere". Lo afferma il deputato del Pd Davide Mattiello il quale ricorda che la norma, promossa nel 2014, impone al Ministero dell’Interno di pubblicare la relazione entro il 30 giugno di ogni anno, “ma stiamo ancora aspettando quella del 2016”. “La Relazione – spiega – deve essere uno strumento chiaro che aiuti chiunque a capire a chi vadano i soldi pubblici, quanti e per fare che cosa. Uno strumento di trasparenza che è in sè un deterrente per chi voglia speculare sulla pelle degli accolti ed anche una garanzia per i tanti operatori del sociale che lavorano nel rispetto della legge e soprattutto della dignità delle persone, spesso in situazioni difficili. Non si può lasciare che un segmento così delicato della questione migratoria venga anche soltanto percepito come opaco: sarebbe gettare benzina sul fuoco. Per altro le inchieste giudiziarie e giornalistiche, le ultime in ordine di tempo ancora su Isola Capo Rizzato e Mineo, inducono a tenere alta l’attenzione perché tra le pieghe del penalmente rilevante, non si stiano consolidando vergognose rendite di posizione, anche elettorali”.
La relazione sul sistema di accoglienza è frutto di un emendamento presentato al Decreto Legge 119 divenuto legge con l’approvazione in Senato avvenuta il 15 ottobre scorso. In dettaglio si prevede che entro il 30 giugno di ogni anno, il Ministro dell’Interno, coordinandosi con il Ministero dell’Economia, presenti alle Camere una Relazione in merito al funzionamento del sistema di accoglienza. In particolare il documento deve contenere dati relativi al numero delle strutture, alla loro ubicazione e alle caratteristiche di ciascuna, nonché alle modalità di autorizzazione, all’entità e all’utilizzo effettivo delle risorse finanziarie erogate.

Migranti: nel sistema di accoglienza primario la trasparenza resta un miraggio

Nel sistema di accoglienza primario la trasparenza resta un miraggio. Dal 2015 una norma di legge (da me proposta) impone al Governo di pubblicare entro il 30 di Giugno di ogni anno una relazione dettagliata sul sistema di accoglienza primario in maniera da rendere più facile il monitoraggio sul rapporto tra spesa pubblica e servizio reso. La chiarezza su chi prenda i soldi, quanti ne prenda e per fare che cosa è un ingrediente irrinunciabile della solidarietà, è un deterrente per i furbi che speculano sulla pelle dei migranti, è un preciso dovere della Pubblica Amministrazione che non può svegliarsi soltanto quando interviene la magistratura ed è anche un buon biglietto da visita per l’Europa, alla quale giustamente chiediamo un maggior coinvolgimento. Purtroppo la relazione prevista per il Giugno del 2015, venne pubblicata soltanto nel marzo del 2016, con dati insoddisfacenti e comunque risalenti al 2o14. Quella del Giugno 2016 ancora non è disponibile. Mi aspetto dal nuovo Ministro dell’Interno, Minniti, un atteggiamento diverso su questo punto da quello che ebbe il suo predecessore

(ANSA) – ROMA, 9 SET – Il Viminale produca “la relazione sul sistema di accoglienza”, “manca da mesi ed è un brutto segnale”. Lo chiede Davide Mattiello, deputato pd, componente delle commissioni giustizia e antimafia. “Lascio la Summer school di ‘Europa Asilo’, decine di realtà organizzate da tutta Italia, al lavoro per tre giorni su asilo e prospettive di terza accoglienza: la trasparenza del sistema di accoglienza primario è condizione necessaria e ha funzione deterrente. Purtroppo il Ministero dell’Interno – constata il parlamentare – non ha ancora prodotto la relazione che dovrebbe essere pubblicata ogni anno entro il 30 di giugno, ci dicono gli Uffici preposti che la bozza sta al Mef in attesa di verifica. È un brutto segnale, che offende gli operatori onesti, perché contribuisce a una forzata convivenza con chi fa dell’accoglienza soltanto un business. Salvo pensare che il problema fossero soltanto Buzzi e Carminati. Che intenzioni ha il Ministro dell’Interno Alfano?”.

Migranti:  Ministro Alfano, la relazione su accoglienza ?

(ANSA) – ROMA, 23 GIU – “Ricordo al Ministro Alfano che il 30 giugno si avvicina. La grave inchiesta aperta sul CARA di Mineo, conferma ulteriormente quanto sosteniamo da anni: l’accoglienza dei migranti si e’ trasformata in molti casi in un business odioso che approfitta delle persone piu’ vulnerabili, mortificando anche la possibilita’ di fare di una accoglienza dignitosa, una occasione di sviluppo”. A sottolinearlo e’ il deputato Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Antimafia e giustizia il quale ricorda che dall’ottobre del 2014, due mesi prima che esplodesse Mafia Capitale, il Parlamento ha approvato, su sua proposta, un emendamento che prevede che entro il 30 giugno di ogni anno, il Ministro dell’interno, coordinandosi con il Ministero dell’economia e delle finanze, debba presentare alle Camere una relazione in merito al funzionamento del sistema di accoglienza predisposto al fine di fronteggiare le esigenze straordinarie connesse all’eccezionale afflusso di stranieri. La relazione deve contenere dati relativi al numero delle strutture, alla loro ubicazione e alle caratteristiche di ciascuna, nonche’ alle modalita’ di autorizzazione, all’entita’ e all’utilizzo effettivo delle risorse finanziarie erogate. “E’ evidente che il termine del 30 giugno – osserva il deputato – e’ termine perentorio, perche’ e’ entro e non oltre. Possibilmente prima. "E’ chiaro che questa norma serve ad alimentare quella trasparenza che di per se’ scoraggia il malaffare, rendendo possibile un maggior controllo sociale. E’ chiaro che la norma impone di pubblicare un dettaglio informativo, comprendente, tra le cosi’ dette ‘caratteristiche’, anche i soggetti attuatori del servizio. Un dettaglio che non era presente nella prima relazione, arrivata per altro soltanto nel marzo del 2016. L’opacita’ del sistema e’ funzionale alla criminalita’ e al clientelismo, il Ministro Alfano dia un segnale inequivocabile”.

Sistema di accoglienza: il Viminale sta violando la Legge

(ANSA) – ROMA, 12 APR – “Dal Viminale e’ stata violata la legge sulla trasparenza del sistema di accoglienza”. A dirlo e’ il deputato Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Giustizia e Antimafia. “E’ dal 30 giugno 2015 che aspettiamo la relazione pretesa da un emendamento che proposi e venne votato all’unanimita’ nell’ottobre del 2014. La norma – ricorda il parlamentare dem –  impone al Viminale di produrre ogni anno al 30 di giugno una mappatura puntuale sul sistema di accoglienza primario, quello che soprattutto in emergenza vive della discrezionalita’ delle Prefetture. Dopo mesi di traccheggiamenti, una relazione e’ stata ultimata nel dicembre del 2015, ma mai pubblicata. Io la bozza di quella relazione l’ho vista: dati vecchi e parziali; se fosse stata pubblicata sarebbe stata una beffa. Intanto si moltiplicano i casi di speculazione sulla pelle dei migranti. Casi che rischiano di aumentare con la chiusura della rotta balcanica”. “La trasparenza su questi dati: chi prende i soldi, quanti, per fare cosa, e’ propedeutica ad una buona gestione dell’accoglienza, che dovrebbe fare rima con solidarieta’”, conclude Mattiello.

Ministro, si ricorda poi la relazione che aspettiamo da mesi?

(ANSA) ROMA, 8 MAR – “Il pezzo di Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera, rende ancora piu’ amaro il silenzio del Ministro dell’Interno. Proprio perche’ siamo consapevoli che l’accoglienza dei migranti puo’ trasformarsi in un business scellerato, prima che esplodesse Mafia Capitale, proponevamo nell’ottobre del 2014 l’emendamento votato all’unanimita’, che impone al Ministero Interno di pubblicare al 30 giugno di ogni anno una relazione economica dettagliata sul sistema primario, quello nel quale poi alta e’ la discrezionalita’ di intervento”. A sottolinearlo e’ il deputato dem Davide Mattiello, componente delle Commissioni Giustizia e Antimafia, dopo l’articolo sul Corsera di oggi “Il business dell’accoglienza a spese nostre e dei migranti”. “Una relazione – ribadisce Mattiello – che chiarisca quanti soldi vengano dati a chi, per fare che cosa, come vengano monitorati. Ad oggi la relazione non e’ stata pubblicata. Eppure gli uffici preposti il lavoro lo hanno fatto. Perche’ allora tenerla nel cassetto? La trasparenza e’ alleata della solidarieta’, va fatto ogni sforzo per distinguere chi seriamente si prende cura dei migranti e chi li usa come una conveniente partita di giro, che puo’ trasformarsi anche in rendita elettorale”, conclude il deputato.

Perchè il Ministero dell’Interno non pubblica i dati sull’accoglienza?

(ANSA) – ROMA, 8 FEB – “Perche’ il Ministero dell’Interno non rende pubblici i dati che riguardano il sistema di accoglienza primario? Eppure la legge impone che al 30 di giugno di ogni anno questi dati vengano divulgati: dati relativi a chi prende i soldi per gestire l’accoglienza, quanti ne prende, per fare che cosa e come venga monitorato. Una trasparenza che di per se’ dissuaderebbe da comportamenti come quelli che la Procura di Gorizia contesta proprio oggi e che stanno alla base dell’inchiesta su Mafia Capitale”: lo dice in una nota Davide Mattiello (Pd), membro delle commissioni giustizia e antimafia. “Sono mesi ormai che interroghiamo il ministro Alfano su questo, ottenendo un continuo rimpallo tra responsabilita’ di Uffici e dicasteri. Ho ragione di pensare che quando finalmente la relazione vedra’ la luce, sara’ deludente, fornendo al piu’ dati aggregati che non consentiranno una lettura precisa. In questo modo non restera’ che affidarsi, ancora una volta, alla capacita’ di magistratura e forse dell’ordine di punire i reati ormai commessi” conclude il deputato dem.

Migranti: Alfano firmi e renda pubblica la relazione sul sistema di accoglienza

“Il Ministro Alfano firmi e renda pubblica la relazione sul sistema di accoglienza primario. La relazione è attesa dal 30 di giugno in forza di un emendamento proposto dal collega Mattiello e votato all’unanimità nell’Ottobre del 2014, prima che scoppiasse lo scandalo di mafia Capitale, nell’ambito della conversione in legge del dl sulla violenza negli stadi. La relazione deve fornire una rappresentazione puntuale del sistema di accoglienza primario, cioè quanti soldi vengono spesi, a favore di quali soggetti, a fronte di quali servizi e con quali verifiche. Sono dati che in questa forma non sono facilmente disponibili, perché più frequentemente si forniscono dati aggregati e relativi alla descrizione quantitativa e qualitativa dei flussi migratori. La ratio della norma risiede nella volontà di prevenire attraverso la trasparenza e la piena tracciabilità qualunque tipo di abuso sulla pelle di chi è costretto per vari motivi a lasciare la propria terra. Sappiamo che gli Uffici del Ministero con la responsabilità di redigere la relazione hanno finito da settimane il lavoro, che ha avuto l’avvallo anche del MEF, ci risulta che manchi soltanto la firma del Ministro. Perché? Tanto più in questa delicata fase storica, chi vuole difendere i principi di solidarietà e accoglienza, deve impegnarsi non meno per quelli di legalità e trasparenza: non possiamo permettere che l’avidità e la corruzione di qualcuno diventino benzina sul fuoco”

Dati sui migranti

image

(ANSA) – ROMA, 21 OTT – Sono 10.322 i minori non accompagnati giunti in Italia nel 2015 (fino al 10 ottobre). Una quota pari al 73% di tutti i minori soccorsi negli ultimi mesi (14.109). Un dato “significativo” – osserva il “Rapporto sull’accoglienza di migranti e rifugiati in Italia” – “meritevole di grande attenzione politica e amministrativa”. Secondo i dati del Dipartimento della Pubblica sicurezza, a cui fa riferimento il Rapporto presentato oggi al Viminale, i minori stranieri (e coloro che si dichiarano tali) non accompagnati sbarcati nel 2014 sono 13.026, il 50% di tutti i bambini arrivati (26.122). Al 20 settembre 2015 gli under 18 soli e accolti nelle strutture del Ministero dell’Interno (nei 15 centri in 9 regioni finanziati con fondi F.A.M.I. per la prima accoglienza) sono 1.688; quelli presenti nel sistema Sprar 1.318. I dati relativi ai minori non accompagnati – ricorda il gruppo di studio autore del Rapporto – sono raccolti da una pluralità di attori: per ottenere un “sistema affidabile è necessario un coordinamento statistico”. Per il Ministero del Lavoro, infatti, nel 2014 i minori non accompagnati sono 14.243, di cui 3.707 irreperibili. I segnalati al 31 agosto 2015 sono 14.378, di cui 5.434 irreperibili (soprattutto egiziani, eritrei, somali e afghani) e 8.944 in strutture. Tra questi ultimi, il 95% è maschio e l’81% ha 16-17 anni; oltre il 34% si trova in Sicilia