Il filo che lega tutto ($)

(ANSA) – ROMA, 27 FEB – “La pace nel mondo passa dalla giustizia sociale e dalla legalita’ internazionale. Ecco perche’ c’e’ un filo che lega il terrorismo dell’IS con la latitanza di Amedeo Matacena. E’ il filo dei soldi: soldi che le organizzazioni terroristiche fanno per esempio con il traffico di esseri umani o con il contrabbando di petrolio, soldi che organizzazioni terroristiche domestiche come la ‘ndrangheta fanno attraverso il Narcotraffico, le estorsioni, gli appalti”. A segnalarlo e’ il deputato Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Antimafia e Giustizia. “Soldi – osserva – che hanno bisogno di essere investiti, ripuliti, perche’ generino nuovi affari: armi, potere politico. In questo sistema uomini cerniera come Matacena, condannato in via definitiva per 416 bis, sono fondamentali. Perche’ non riusciamo ancora portarlo in Italia? Hanno un ruolo le grandi aziende strategiche italiane come Finmeccanica, ENEL, ENI, Alitalia-Etyhad?”. E, si chiede ancora Mattiello, “dove e’ finito Paolo Costantini, capo centro dei servizi segreti italiani ad Abu Dhabi fino ad inizio 2014, che se ne ando’ improvvisamente dopo l’affare Matacena? Ho posto alcuni di questi quesiti in una interrogazione parlamentare ai ministri Gentiloni ed Orlando – conclude Mattiello – cui non ho ancora ricevuto risposta e ho riproposto la questione Costantini in Commissione Antimafia: auspico che presto lo si possa sentire”.

La mozione per il riconoscimento della Palestina

Domani finalmente la Camera potrà votare per impegnare il Governo a riconoscere la Palestina come Stato. Un impegno che mi ero preso, insieme a molti altri parlamentari, andando questa estate in Palestina e in Israele. Non c’è pace, senza giustizia.

ATTO CAMERA
MOZIONE 1/00675

Dati di presentazione dell’atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 339 del 26/11/2014
Abbinamenti
Atto 1/00625 abbinato in data 16/01/2015
Atto 1/00627 abbinato in data 16/01/2015
Atto 1/00699 abbinato in data 16/01/2015
Firmatari
Primo firmatario: PALAZZOTTO ERASMO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’
Data firma: 26/11/2014
Elenco dei co-firmatari dell’atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MARCON GIULIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ 26/11/2014
MATARRELLI TONI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ 26/11/2014
MATTIELLO DAVIDE PARTITO DEMOCRATICO 26/11/2014
MELILLA GIANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ 26/11/2014
MIGLIORE GENNARO PARTITO DEMOCRATICO 26/11/2014
MISIANI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 26/11/2014
MOGNATO MICHELE PARTITO DEMOCRATICO 26/11/2014
NICCHI MARISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ 26/11/2014
FARINA DANIELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ 26/11/2014
PAGLIA GIOVANNI SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ 26/11/2014
PANNARALE ANNALISA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ 26/11/2014
PELLEGRINO SERENA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ 26/11/2014
PIRAS MICHELE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ 26/11/2014
PLACIDO ANTONIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ 26/11/2014
PRINA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 26/11/2014
QUARANTA STEFANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ 26/11/2014
RICCIATTI LARA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ 26/11/2014
ROMANINI GIUSEPPE PARTITO DEMOCRATICO 26/11/2014
ROSSI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 26/11/2014
SANNICANDRO ARCANGELO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ 26/11/2014
SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ 26/11/2014
ZACCAGNINI ADRIANO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ 26/11/2014
ZANIN GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO 26/11/2014
ZARATTI FILIBERTO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ 26/11/2014
BOSSA LUISA PARTITO DEMOCRATICO 15/01/2015
AIRAUDO GIORGIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ 26/11/2014
BRUNO BOSSIO VINCENZA PARTITO DEMOCRATICO 26/11/2014
BORDO FRANCO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ 26/11/2014
CAPODICASA ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 26/11/2014
CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 26/11/2014
CIMBRO ELEONORA PARTITO DEMOCRATICO 26/11/2014
COMINELLI MIRIAM PARTITO DEMOCRATICO 26/11/2014
COSTANTINO CELESTE SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ 26/11/2014
D’OTTAVIO UMBERTO PARTITO DEMOCRATICO 26/11/2014
DURANTI DONATELLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ 26/11/2014
FERRARA FRANCESCO DETTO CICCIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ 26/11/2014
FRATOIANNI NICOLA SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ 26/11/2014
GANDOLFI PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 26/11/2014
GIORDANO GIANCARLO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ 26/11/2014
IORI VANNA PARTITO DEMOCRATICO 26/11/2014
LA MARCA FRANCESCA PARTITO DEMOCRATICO 26/11/2014
KRONBICHLER FLORIAN SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ 26/11/2014
Stato iter:
IN CORSO
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 16/01/2015
PALAZZOTTO ERASMO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’
INTERVENTO PARLAMENTARE 16/01/2015
TIDEI MARIETTA PARTITO DEMOCRATICO
CAPEZZONE DANIELE FORZA ITALIA – IL POPOLO DELLA LIBERTA’ – BERLUSCONI PRESIDENTE
ALLI PAOLO AREA POPOLARE (NCD-UDC)
AMENDOLA VINCENZO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:
APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 15/01/2015
DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 16/01/2015
DISCUSSIONE IL 16/01/2015
RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 16/01/2015
Atto Camera
Mozione 1-00675
presentato da
PALAZZOTTO Erasmo
testo di
Venerdì 16 gennaio 2015, seduta n. 364
La Camera,
premesso che:
i popoli israeliano e palestinese hanno diritto alla pace e alla sicurezza e ciò può essere garantito solo attraverso una forte azione da parte della comunità internazionale che porti ad una pace giusta e duratura basata sul rispetto del diritto internazionale e la piena applicazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite;
il 29 novembre del 2012, con la risoluzione n. 67/19, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, con una larghissima maggioranza, ha concesso lo status di osservatore permanente allo Stato di Palestina;
attualmente sono 135 i Paesi che hanno deciso di riconoscere unilateralmente lo Stato di Palestina, tra questi diversi membri dell’Unione europea: Svezia, Repubblica Ceca, Bulgaria, Cipro, Slovacchia, Ungheria, Malta, Polonia e Romania;
in particolare, il giorno 30 ottobre 2014, Margot Wallström, Ministro degli esteri, ha annunciato che la Svezia ha riconosciuto lo Stato di Palestina attraverso il seguente annuncio: «Il governo svedese considera che i criteri del diritto internazionale per un riconoscimento dello Stato di Palestina sono rispettati: un territorio, «sebbene senza frontiere fisse» una popolazione e un governo (…). Il riconoscimento è un contributo ad un futuro migliore per una regione che per troppo a lungo è stata caratterizzata da negoziati congelati, distruzione e frustrazione»;
il 3 ottobre 2014 il primo Ministro svedese Stefan Löfven, durante il suo discorso di insediamento in Parlamento, aveva detto che: «Il conflitto tra Israele e Palestina può essere risolto solo con la soluzione a due Stati, negoziata secondo i dettami del diritto internazionale. Una soluzione a due Stati richiede il riconoscimento reciproco e la volontà di una convivenza pacifica. Per questo la Svezia riconosce lo Stato di Palestina»;
il giorno 13 ottobre 2014 la Camera dei comuni inglese ha approvato a larghissima maggioranza la seguente mozione per riconoscere lo Stato di Palestina: «Questa Camera crede che il Governo dovrebbe riconoscere lo Stato di Palestina oltre allo Stato di Israele, come contributo ad assicurare una soluzione negoziata dei due Stati»;
analoghe iniziative a quelle della Camera dei comuni britannica sono state prese dai Parlamenti di Irlanda, Spagna e Belgio, mentre il Parlamento francese ha votato il 28 novembre 2014 una mozione per il riconoscimento dello Stato di Palestina;
l’Italia ha votato a favore della risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite che riconosce la Palestina come Stato osservatore delle Nazioni Unite e si è espressa da sempre sulla posizione «due Popoli due Stati», così come fa l’Unione europea fin dal 1980,
impegna il Governo
a riconoscere lo Stato di Palestina, così come è stato riconosciuto lo Stato di Israele, quale azione di politica estera che imprima una svolta positiva al necessario negoziato tra le parti per giungere alla soluzione «due popoli due Stati» e a garantire la coesistenza nella libertà, nella pace e nella democrazia dei due popoli.
(1-00675) «Palazzotto, Airaudo, Bruno Bossio, Franco Bordo, Capodicasa, Cenni, Cimbro, Cominelli, Costantino, D’Ottavio, Duranti, Ferrara, Fratoianni, Gandolfi, Giancarlo Giordano, Iori, La Marca, Kronbichler, Marcon, Matarrelli, Mattiello, Melilla, Migliore, Misiani, Mognato, Nicchi, Daniele Farina, Paglia, Pannarale, Pellegrino, Piras, Placido, Prina, Quaranta, Ricciatti, Romanini, Paolo Rossi, Sannicandro, Scotto, Z

Corruzione: allungare i termini di prescrizione.

(ANSA) ROMA, 26 FEB – “Sulla corruzione la strada e’ giusta, ma bisogna allungare anche il termine di prescrizione”. A sostenerlo e’ il deputato Pd Davide Mattiello, componente delle Commissioni Giustizia e Antimafia, che spiega: “Della prescrizione ci stiamo occupando in Commissione Giustizia alla Camera e l’indicazione del Governo, per ora, e’ quella di non allungare il termine complessivo della prescrizione, continuando a misurarlo sul massimo edittale della pena prevista per il reato. Io ho depositato un emendamento per allungare di un quarto il termine della prescrizione proprio per i reati di corruzione e concussione: un segnale, che spero il Governo vorra’ considerare positivamente”. “Ha fatto bene Orlando – prosegue l’esponente dem – ad impegnarsi in Senato per l’aumento delle pene sulla corruzione: la corruzione e’ la ruggine dell’Italia ed e’ il volano delle mafie, colpirla severamente, considerandola un delitto gravissimo e’ necessario. Due giorni fa il procuratore nazionale Antimafia Franco Roberti ha avuto parole durissime sulle responsabilita’ della politica che ha tardato troppo a perseguire la corruzione come merita. Per lasciare aperta la porta della ragionevolezza, sara’ importante prevedere sconti di pena a chi collabora, rompendo il rapporto di complicita’ normalmente fortissimo tra corrotto e corruttore. Ma i comportamenti corruttivi – conclude Mattiello – vengono a galla spesso molto successivamente al momento nel quale sono posti in essere. Per questo e’ altrettanto importante intervenire sul termine della prescrizione.

Matacena (Torna!) nella relazione annuale della DNA

(ANSA) ROMA, 25 FEB – “La relazione annuale
della DNA presentata ieri dal Procuratore nazionale Antimafia Franco Roberti,
dedica un’attenzione specifica alla caratura criminale di Amedeo
Matacena”, sottolineando come la sua collusione con la cosca Rosmini di
Reggio Calabria, che gli e’ costata la condannato in via definitiva per 416
bis, fosse la punta dell’iceberg. “Matacena infatti – fa notare
l’esponente Dem – non era soltanto il referente politico della cosca Rosmini,
ma garantiva gli interessi di tutte le famiglie che contano nel Reggino. Su chi
abbia favorito l’inizio della latitanza di Matacena a Dubai e’ in corso un
processo, istruito dalla DDA di Reggio Calabria, col quale e’ bene non
interferire, ma la politica ha il dovere di rimediare subito agli effetti
prodotti da questa vasta, altolocata, efficiente rete di complicita’, che si e’
subito attivata per proteggere Matacena”. E’ compito della politica
italiana, spiega Mattiello, riportare in Italia Matacena, perche’ possa
scontare la pena, “ma soprattutto mettersi a disposizione della
magistratura italiana”. Nelle prossime settimane dovrebbe esserci il
secondo, decisivo, round tra il Governo italiano e quello emiratino, per la firma
del trattato di cooperazione giudiziaria: “auspico che non ci siano piu’
ritardi. Resto convinto che la normale cortesia diplomatica tra due Paesi come
Italia ed Emirati, che tanti affari hanno in comune, sarebbe dovuta gia’
bastare per ottenere l’estradizione di Matacena, ma purtroppo cosi’ non e’
stato. Mi rivolgo al Ministro Orlando e al Presidente del Consiglio Renzi:
l’Italia – conclude Mattiello –
riparte contrastando la corruzione in ogni sua forma e l’impunita’ dei potenti
ne e’ una manifestazione particolarmente odiosa”

(ANSA) – ROMA, 25 FEB – Sulla latitanza di Amedeo
Matacena a Dubai, ormai da oltre un anno e mezzo, e condannato in Italia in via
definitiva per associazione di tipo mafioso, la vicesegretaria del Pd Debora
Serracchiani, durante il Forum all’ANSA ha detto che “al centro c’e’ il
tema dei trattati bilaterali, su questo l’Italia deve fare molto e il ministro
della Giustizia Andrea Orlando ha particolarmente a cuore l’attenzione a questo
argomento”. “Su questo l’Italia deve fare molto – ha spiegato
Serracchiani – e lo abbiamo constatato anche sul sovraffollamento delle
carceri: alcuni dei problemi che abbiamo, in particolare per quanto riguarda i
detenuti stranieri, sono dovuti al fatto che non avendo accordi bilaterali con
i Paesi di origine e’ difficile gestire la permanenza di questi detenuti. E
questo vale anche per chi e’ a piede libero o latitante”

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Beni confiscati: incoraggianti le parole di Roberti

(ANSA) – ROMA, 24 FEB – “Le parole del procuratore nazionale Antimafia Franco Roberti sull’Agenzia per i beni sequestrati e confiscati, sono un ulteriore sprone ad andare avanti. Il procuratore Antimafia, infatti, presentando la relazione annuale della DNA, ha sottolineato la centralita’ dei sequestri di prevenzione nel contrasto alle mafie e l’urgenza che si riformi il sistema rendendolo piu’ efficiente. In particolare per Roberti e’ urgente intervenire sulla Agenzia”. Lo afferma il deputato Pd Davide Mattiello, componente della Commissione parlamentare Antimafia e relatore di tutti i testi di riforma del Codice antimafia sulle misure di prevenzione e l’Agenzia per i beni sequestrati e confiscati. “Siamo d’accordo: il lavoro coordinato tra la Commissione Antimafia e la Commissione Giustizia Camera sta producendo buoni risultati. Il 27 febbraio – ricordaMattiello – scade il termine perentorio per presentare gli emendamenti, poi entreremo nel vivo della discussione. Interverremo non soltanto su compiti e composizione dell’Agenzia, ma anche sul ruolo degli amministratori giudiziari, sulla tutela dei terzi e sugli sgomberi. Oltre a prevedere strumenti specifici per sostenere le aziende sequestrate, a condizione che non siano soltanto scatole vuote, buone per il riciclaggio”.(ANSA)

Ultime (e incredibili..) sul voto di scambio

(ANSA) – ROMA, 21 FEB – Sul 416 ter, ovvero il voto di scambio politico mafioso, “leggo che il senatore Giarrusso preferirebbe tornare alla norma del ‘92: incredibile dove possa spingersi la pur legittima polemica politica”. A sostenerlo e’ il deputato Pd Davide Mattiello, relatore per la maggioranza della riforma del 416 ter. “La norma fatta nel ’92 e’ stata, a detta di tutti gli operatori – afferma Mattiello – un fallimento, praticamente non utilizzata. Con la riforma votata nel 2014 abbiamo inserito le parole saltate nel ’92 "altre utilita’”, punto centrale della Campagna dei Braccialetti bianchi voluta da Libera, abbiamo corretto e chiarito il riferimento che c’e’ sempre stato al modus operandi previsto dal 416 bis, abbiamo anticipato e allargato l’area della tutela penale, prevedendo che il reato sia consumato nel momento dello scambio tra le promesse". Resta il problema delle pene, ammette l’esponente dem: “per me abbassate opportunamente e proporzionalmente rispetto alla diversa fattispecie del 416 bis, ma esiste l’impegno preso da me e dalla maggioranza ad aumentare le pene, non appena si interverra’ parallelamente aumentando anche quelle del 416 bis”. “Queste valutazioni – osserva Mattiello – non sono soltanto mie o di Renzi, ma sono le valutazioni condivise da magistrati come Cantone, Sabelli, Roberti all’indomani della definitiva approvazione del nuovo testo”. Mattiello ricorda che come relatore per la maggioranza ho depositato una interrogazione parlamentare alcune settimane fa per il ministro Orlando, affinche’ il ministro, attraverso il Procuratore Generale di Cassazione, assuma un primo censimento della vita della norma nelle aule di tribunale. “Qualora la prassi ci induca a correggere alcuni punti, lo faremo senz’altro”, conclude il deputato Pd.

Preziose le indicazioni di Gratteri

(ANSA) – ROMA, 20 FEB – “Preziose le indicazioni di Nicola Gratteri sulle aziende confiscate, ma senza appesantire l’Agenzia per i beni sequestrati e confiscati: le proposte che Gratteri ha illustrato nella sua veste di Presidente della Commissione voluta da Renzi per la riforma del codice antimafia, infatti, colgono punti critici e offrono spunti condivisibili, dei quali terremo conto in fase emendativa dei testi sui cui stiamo lavorando in Commissione Giustizia Camera”. A sostenerlo e’ il deputato pd Davide Mattiello, componente della Commissione parlamentare Anfimafia e relatore per la maggioranza della riforma del Codice antimafia sulle misure di prevenzione. “Siamo d’accordo: le aziende sequestrate – spiega Mattiello – non devono chiudere nemmeno un giorno, compatibilmente con la loro effettiva capacita’ di stare sul mercato al netto della presenza mafiosa: in tal senso si muovono gia’ alcune delle esperienze piu’ virtuose d’Italia, penso al lavoro del Tribunale di Roma, senza che si debbano intestare le aziende in capo all’Agenzia gia’ in fase di confisca di primo grado. E’ invece importante che vengano riviste la collocazione istituzionale, la composizione del personale e la composizione della direzione dell’Agenzia nel senso indicato da Gratteri, affinche’ l’Agenzia possa fornire fin dalla fase del sequestro la piu’ adeguata consulenza professionale all’amministratore giudiziario, incaricato dal giudice delegato”. “Grazie al lavoro sinergico di Commissione Antimafia, Commissione Giustizia della Camera, Governo e forze sociali rappresentative come CGIL, Libera, Avviso Pubblico, ACLI, ci sono finalmente – conclude Mattiello – le condizioni per arrivare in tempi ragionevoli alla riforma tanto attesa, perche’ e’ insopportabile che provvedimenti di sequestro adottati per ragioni di giustizia, producano disoccupazione e marginalita’ sociale”. (ANSA).

Inquietanti le risposte di Santi Consolo

(ANSA) ROMA, 19 FEB – “Sul carcere di Parma le risposte del capo del Dap, Santi Consolo sono inquietanti”. A dirlo e’ il deputato Pd Davide Mattiello, che il 30 dicembre scorso, dopo una visita al presunto capo di Mafia Roma, Massimo Carminati, detenuto in quel penitenziario, denuncio’ il rischio black out del sistema di video registrazione e video sorveglianza. “Il capo del DAP – spiega Mattiello, dopo l’audizione di Consolo in Commissione Antimafia – ha confermato che la disfunzione del sistema di video sorveglianza e di video registrazione e’ nota dal gennaio del 2013, che da allora ci sono stati 33 black out immediatamente ripristinati nel 2013, 47 nel 2014; 10 nel 2015. Ma fatto molto piu’ grave, ci sono stati 27 black out lunghi nel 2013, 44 nel 2014, 8 nel 2015”. “Consolo ci ha garantito che l’intervento riparatore sara’ finalmente eseguito nei prossimi 10 giorni”. “Questa notizia – osserva l’esponente dem – e’ positiva e si deve in sostanza all’impegno del nuovo capo del DAP Consolo, ai solleciti che sono arrivati da piu’ parti e per quanto mi riguarda dal 30 dicembre 2014. Ma resta sconcertante il bilancio complessivo di questa vicenda, tenuto conto che per ora non sappiamo e forse non sapremo mai se qualcuno abbia approfittato di questi black out per eludere le regole previste dal regime carcerario. Senza tralasciare lo stress indebitamente caricato sulle spalle degli operatori onesti della Polizia penitenziaria e del GOM. Una situazione gravissima – concludeMattiello – sulla quale auspico che il ministro Orlando faccia piena chiarezza ed individui le eventuali responsabilita’ sia sul piano evidente della negligenza, sia sul piano possibile del dolo”